Pagina:Manzoni.djvu/246: differenze tra le versioni
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abbiamo il Manzoni in questo proponimento duale di? « |
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Renzo: ¤ Prima d’allora era stato un po' lesto nel |
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sentenziare, e si lasciava andar volentieri a criticare |
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la donna d' altri, e ogni cosa. Allora s' accorse che le |
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parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orcc·« |
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chi; e prese un po’più d' abitudine d’ascoltar di den- |
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tro le sue, prima di proferirle. la ll Manzoni, in ve- |
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rita, pubblicati i Promessi Sposi , si mostrò nel suo |
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contegno pubblico e ne' snoidiscorsi che potevano es- |
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ser riferiti, d' un riserbo che parve eccessivo; anche |
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le sue lettere, dopo quel tempo, prendono quasi tutte |
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un carattere uniforme di convenienza, in qualche |
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W modo, diplomatico e stereotipato; nella lettera straorw |
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dinariarnente sincera ch' egli scrisse venti e più anni |
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dopo a Giorgio Briano, per iscnsarsi di non poter fare |
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il deputato, se illlollegio di Arona, come gli veniva t |
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scritto, si fosse ostinato a volerlo eleggere, troviamo E |
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H parole che consuonano perfettamente con gli ultimi |
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propositi pacifici di Renzo, e ll*~ `li dichiarano. « Qne1; |
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senso pratico dell' opportunita, quel saper discernere |
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il punto o un punto,,dove il desiderabile s’incontri l |
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col rinscibile, e attenercisi , sacrilicando il primo, con |
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È rassegnazione non solo, ma con fermezza, nn dove e |
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, necessario (salvo il diritto, s' intende) »·e un dono che |
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mi manca, a nn segno singolare. E per una singolarità "V |
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opposta, ma che non e nemmeno un rimedio, perche È |
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riescenon a temperare, ma impedire cli); che mi pare t |
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desiderabile, mi guardarci bene dal proporlo, non che |
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dal sostenerlo. Ardito, anche si tratta di chiacchierare |
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tra amici, nel mettere in campo proposizioni che |
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paiono , e saranno, paradossi; e tenace non meno nei |