Pagina:Manzoni.djvu/177: differenze tra le versioni
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in Manzoni uezrranro. 175 |
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mezzo della quinta strofa, si arrestava. Il frammento, |
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più che quattro strofe linite, ci presenta un solo abhoz· il |
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zo, ove conviene tener molto conto de' pensieri ed usar |
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qualche indulgenza alla inelegante povertà del verso. |
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Nello stesso anno il giovinetto Leopardi coxnponeva |
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una specie di Orazione rettorica e reazionaria, delle |
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qualemi fece vedere una copia il marchese Ferrajoli |
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t di Roma. Quando verra pubblicata, s e pure a quest’ora |
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non e gia pubblica., sarà utile il riscontrare la Canzone |
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del reazionario Manzoni con la prosa del Leopardi; il |
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quale, per quanto intesi, era, alcuni anni dopo, col |
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Niccolini tra quelli che si sdegnavano più forte contro |
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il pietismo manzoniano e contro la sua teoria del |
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perdono delle ingiurie. Il Manzoni ne' versi del frarn- |
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mento, per la forma, classicheggia un po' pedestre· |
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mente; ma ne' conce tti egli si rivela moderno, e li- tŕ |
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hero ci coraggioso profeta d’un avvenire, intuito e |
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sperato per l’Italìa da pochi sapienti: e |
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0 delle imprese alla più degna aeeinto, |
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Signor, che la parola hai preferita, |
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` Che tanteetadi indarnoaltalia attese; s |
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Ah! quando un braccio le teneano avvinto |
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Genti che non vorrian toccarla unita, |
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A 3 E da lor scissa la pascean d’on`ese; |
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E Yingorde udivam lunghe contese |
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p ' Dei re tutti anelanti a farle oltraggio; |
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In te sol uno un raggio |
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Di nostra speme ancor vivea, pensando |
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(}h’era in Italia un suol senza serraggio, ;· |
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Ch’ivi slegato ancor vegliava un brando. |
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Sonava intanto d' ogni parte un grido g |
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e Libertà delle genti se gloria e pace . |
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t t , _ , p è q |
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