Pagina:Manzoni.djvu/147: differenze tra le versioni

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siano cattolici, sian protestanti, l' Inno manzoniano
della Pentecoste, ossia l' inno dell’amore, l’ inno della
carita. Il Manzoni sta per uscir dalla tutela troppo op-
primente della sua guida spirituale. Egli è arrivato È
finalmente a riposare non più nel genere, ma in una
sua propria specie di fede; ma egli vuole poi esser È
libero di cantarla come la sente, non vuol più trac-
cio, la traccia egli se la darà questa volta da se; non
teme oramai più il ridicolo, che da principio lo di- ;
sturbava ed irritava, ed arrivato alla calma, anzi a
quella pace che il mondo nridc, ma non pno rapine,
· e chi ha la pace nell’ani1na è libero e ‘ padrone cli
set Percio, nel suo Canto della Pentecoste, che ap-
partiene già ad un nuovo ciclo della vita manzoniana,
il Poeta ritrova nuovamente se stesso, tutta la sua
originalità, ` tutta la sua potenza; noi sentiamo risor-
gere il Manzoni dell’ Imbonati, ma rinvigorito, ma
più eloquente, ma più sereno e più grande; noi reci-
tiamo commessi la sua magnifica invocazione lirica
all’Amore or:et£ono, perche si diñonda e si comunichi
a tutte le vite, a tutte le età della vita : ‘ ‘
Noi Vimploriam ;. nei languidi `
L Pensier dell’infelìcc
' l Scendi, pìaoevol Alìto,
i « Aura consolatrice;
~ Scendi bufera ai tumidi
s` Pensier del violento;
Vi spira uno sgomento,
A Che- insegni la pieta.
Per tc sollevi il povero
e Al ciel,ch’esuo, le ciglia; ~
Volga ì lamenti in giubilo,
A. D: Gncnxmrro. i tۥ