Pagina:Manzoni.djvu/77: differenze tra le versioni
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c tico o tinse o volle dimenticare il singolare desiderio |
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espressogli dall' amico, il quale dovette contentarsi di |
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, sentirsi chiamare semplicemente: Alessandro Manzoni. |
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annua dl duemila franchi, ll che non lmpedl, allo scoppiar della |
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rivoluzione, che ll Pladaro francese scrivesse le più ardenti odi it |
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rivoluzionarie. Ma il regno del Terrore lo spavento; ll Lebrun la- |
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mento allora la libertà perduta e l' umanità oltragglata. Passata la |
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tempesta rivoluzionaria, creato l' Institut National , et fu dc' primi fi |
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ad esservi accolto. Sotto il Direttorio, gli tu dato quartiere nel Lou- |
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vre, con una pensione annua di mille escudiçjìlìlapolecne, primo |
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console, la porto nel 4804 a seimila fra¤chi.`Negli ultimi anni gg; |
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della sua vita, il poeta perdette la vista; ma la ricupero, ln par- |
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` te, per le cure del dottor Forlenze, onde il Cournand componeva |
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. la graziosa strofa seguente: |
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D’sm nuage fatal tes yen: étaìent voilés ; |
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Forlenae, par seu art, te rcndìt la lumiere. |
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‘ En des sìecles plus reculés ", |
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Ce qu’ìl Bt pour Pìndaro, il Petit fait pour Homere. _ È |
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‘ Ma del benelìcio della luce il Lebrdn godette per poco tem- t |
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po, poiche mort nel mese di settembre dell' anno 4807. I critici È |
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contemporanei del Lebrun non lo stimavano inferiore al lirico |
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Giambattista Rousseau, specialmente per le due Odi al Buffon, |
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per l’ Ode sopra il vascello Le Yengeur, e per le sue traduzioni e l |
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imñazlonl delle Odi d' Orazio. Ebbi sotto gli occhi un ritratto del |
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poeta Lebrun, una figura nervosa , un profilo sottile, che non do.. |
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veva inspirar molta simpatia; il Menzoniera tuttavia in quell' eta, |
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in cui tutti gli scrittori celebri sembrano degni d' essere amati, |
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quando incontrò il Lebrun; e però il 47 marzo dell' anno 4806 |
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A scriveva da Parigi al suo amico Pagani: · Ieri ebbi l' onore diprau·· |
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zare con un grande uomo, con un poeta sommo, con un lirico |
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trascendente, con Lebrun. Avendoml onorato dt un suo compc·— |
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uimento stampato, volle assolutamente scrivere sul? esemplare , |
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che eonserverò per sempre: À. M. Beccaria. Ho avuto l' onore di |
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W imprimere due baci sulle sue smunte e scarnate guancia; e sono |
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stati per me più saporiti che se gli avessi colti sulle labbra di Ve- |
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nere. È un grande uomo , per Dio! Splacemi che le sue Odi sieno È |
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sparse e non riunite in un volume per potertele far conoscere; il |
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« suouome lo conoscersi certamente. Credlml che noi Italiani siamo |
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" alquanto lmpcrtlnontl, quando diciamo che non vl è poesia france- |
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Se. Io credo e oreder credoll vero, che noi non abbiamo (all’ore0· |
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