Canti (Leopardi - Donati)/XII. L'infinito: differenze tra le versioni

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<small><[[Autore:Giacomo Leopardi]]</small>
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One among Leopardi's best known works is ''L'infinito''; a poem many Italian students have had to learn by heart:
 
Sempre caro mi fu quest'ermo colle, <br/>
E questa siepe, che da tanta parte <br/>
De l'ultimo orizzonte il guardo esclude.<br/>
Ma sedendo e mirando, interminato <br/>
Spazio di là da quella, e sovrumani <br/>
Silenzi, e profondissima quiete <br/>
Io nel pensier mi fingo, ove per poco<br/>
Il cor non si spaura. E come il vento <br/>
Odo stormir tra queste piante, io quello<br/>
Infinito silenzio a questa voce<br/>
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,<br/>
E le morte stagioni, e la presente<br/>
E viva, e 'l suon di lei. Così tra questa<br/>
Infinità s'annega il pensier mio:<br/>
E 'l naufragar m'è dolce in questo mare.