Pagina:Leopardi - La virtù indiana, manoscritto, 1811.djvu/19: differenze tra le versioni

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Versione delle 21:03, 10 set 2021

Parte Scena Quarta. Osnam solo. Oh Numi Qual mai funesto orrore il cuor m’ingombra! Che ascolto, o del, che vedo? è questo il suolo Che mi diè vita, in cui bambino appresi Il giusto, il dritto, ed il dover qual sia? Di belve furibonde, e tigri ircane Non è questo il ricetto? ove t’ascondi Sconosciuta virtude? ah tu fuggisti Da queste terre, ed in tua vece il trono Tra noi fondar l’ambizione, il vizio L’empietade, il delitto e tanto adunque Tanto in odio a voi siam, Barbari Numi? Che far degg’io? dunque svelar l’arcano Dunque di certa morte io debbo espormi Al periglio fatai? dunque tradire La fede l’onestà lungi da questo Smarrito cuor, da quest’oppresso spirto Immagini abborrite; Amet il tutto