Pagina:Deledda - Cosima, Milano, Treves, 1937.djvu/50: differenze tra le versioni

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{{Pt|bravano|sembravano}} infinitamente grandi, trasformate in nuvole.
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Un altro spettacolo per lei meraviglioso era il fuoco. Tutti i camini erano accesi e anche il focolare centrale della cucina; pareva che la fiamma scaturisse naturale dal pavimento, piegandosi di qua e di là curiosa e quasi desiderosa di staccarsi e correre intorno; il fumo saliva verso il soffitto e verso ogni apertura, ma tornava indietro come respinto dal freddo di fuori, e allora si faceva dispettoso e annoiava la gente. Per fortuna un servo era tornato il giorno prima dal seminerio, cioè dai campi ove seminava il grano, e adesso, bloccato dalla neve, restava in casa e si rendeva utile in cento modi: spezzava la legna sotto la tettoia, badava al cavallo confinato nella stalla, al maiale e alle galline rattrappite dal freddo, attizzava il fuoco, attingeva l’acqua dal pozzo, e infine andò anche in cerca di un po’ di carne per fare il brodo ai padroni. Le altre provviste erano tutte in casa, e non c’era da aver paura anche se la neve durava per settimane intere. Verso sera infatti ricominciò a cadere, fitta e incessante; furono chiuse e sprangate porte e finestre, quasi contro un nemico, e nel silenzio profondo le voci della casa vibrarono come in un rifugio di montagna.
Un altro spettacolo per lei meraviglioso era il fuoco. Tutti i camini erano accesi e anche il focolare centrale della cucina; pareva che la fiamma scaturisse naturale dal pavimento, piegandosi di qua e di là curiosa e quasi desiderosa di staccarsi e correre intorno; il fumo saliva verso il soffitto e verso ogni apertura, ma tornava indietro come respinto dal freddo di fuori, e allora si faceva dispettoso e annoiava la gente. Per fortuna un servo era tornato il giorno prima dal ''seminerio'', cioè dai campi ove seminava il grano, e adesso, bloccato dalla neve, restava in casa e si rendeva utile in cento modi: spezzava la legna sotto la tettoia, badava al cavallo confinato nella stalla, al maiale e alle galline rattrappite dal freddo, attizzava il fuoco, attingeva l’acqua dal pozzo, e infine andò anche in cerca di un po’ di carne per fare il brodo ai padroni. Le altre provviste erano tutte in casa, e non c’era da aver paura anche se la neve durava per settimane intere. Verso sera infatti ricominciò a cadere, fitta e incessante; furono chiuse e sprangate porte e finestre, quasi contro un nemico, e nel silenzio profondo le voci della casa vibrarono come in un rifugio di montagna.


Nella stanza da pranzo, c’era anche un braciere intorno al quale sedevano la madre e le bambine: Cosima cercò di prender posto fra le sorelle, ma le
Nella stanza da pranzo, c’era anche un braciere intorno al quale sedevano la madre e le bambine: Cosima cercò di prender posto fra le sorelle, ma le