Pagina:De Amicis - Sull'Oceano, 1889.djvu/282: differenze tra le versioni

Accolturato (discussione | contributi)
 
Luigi62 (discussione | contributi)
 
Stato della paginaStato della pagina
-
Pagine SAL 75%
+
Pagine SAL 100%
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:

Non intesi bene le sue prime parole perchè badavo al mio vicino: ma nessuno scoppio s’udì: gli era mancato forse il coraggio, come altre volte: intesi invece il rumor d’un corpo che si lascia cadere, come spossato, e il colpo d’una mano sopra la fronte. L’agente non s’avvide di nulla. Aveva ben altro pel capo. Veniva a sfogare la sua stizza con me. Il suo camerino era diventato inabitabile... da un uomo. Egli aveva infilato un pastrano, e da mezz’ora girava in pantofole per i corridoi, aspettando che i suoi due vicini s’addormentassero. — La grammatica spagnuola, — dissi. Per l’appunto, la grammatica spagnuola; non era altro; ma battevano troppo spesso sul paragrafo delle interiezioni. Gl’importava assai che quello stucchino di Lucca della signora terminasse con dire l’''Ave Maria''. Il peggio era che mentre i primi giorni i suoi colpi di tosse e le sue gomitate contro al tramezzo gli intimidivano, ora ci avevan fatto l’orecchio, e se ne infischiavano. Facevano delle vere orgette da “gabinetto particolare„ rosicchiavan dei dolci portati via da tavola, sorbivan del rosolio: gli pareva perfino che facessero dei giochi di ginnastica da camera, con salti e rotoloni; un monte di monellerie che non si sarebbero immaginate mai a vederli di sopra, con

Non intesi bene le sue prime parole perchè badavo al mio vicino: ma nessuno scoppio s’udì: gli era mancato forse il coraggio, come altre volte: intesi invece il rumor d’un corpo che si lascia cadere, come spossato, e il colpo d’una mano sopra la fronte. L’agente non s’avvide di nulla. Aveva ben altro pel capo. Veniva a sfogare la sua stizza con me. Il suo camerino era diventato inabitabile.... da un uomo. Egli aveva infilato un pastrano, e da mezz’ora girava in pantofole per i corridoi, aspettando che i suoi due vicini s’addormentassero. — La grammatica spagnuola, — dissi. Per l’appunto, la grammatica spagnuola; non era altro; ma battevano troppo spesso sul paragrafo delle interiezioni. Gl’importava assai che quello stucchino di Lucca della signora terminasse con dire l’''Ave Maria''. Il peggio era che mentre i primi giorni i suoi colpi di tosse e le sue gomitate contro al tramezzo gli intimidivano, ora ci avevan fatto l’orecchio, e se ne infischiavano. Facevano delle vere orgette da “gabinetto particolare„, rosicchiavan dei dolci portati via da tavola, sorbivan del rosolio: gli pareva perfino che facessero dei giochi di ginnastica da camera, con salti e rotoloni; un monte di monellerie che non si sarebbero immaginate mai a vederli di sopra, con