Pagina:Gli sposi promessi III.djvu/116: differenze tra le versioni

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e le estorsioni, le rubberie,<ref>''Sic.''</ref> il guasto della soldatesca<ref>tanto</ref> portati a tal segno, che molte<ref>campagne rimasero incolte, m</ref> possessioni<ref>''Variante'' erano rimaste</ref> rimasero abbandonate, molte<ref>case inco</ref> campagne incolte, e molti contadini andarono<ref>''Variante'' erano andati</ref>
GLI SPOSI PROMESSI
e le estorsioni, le rubberie,1 il guasto della soldatesca* por¬
tati a tal segno, che molte 3 possessioni4 rimasero abbando¬
nate, molte ' campagne incolte, e molti contadini andarono"
accattando quel vitto, che avrebbero procacciato a sé e ad
accattando quel vitto, che avrebbero procacciato a sé e ad
altri col lavoro delle loro braccia. <ref>''A margine, in penna, del Manzoni:'' « Lampugnano, la pestilenza seguita in Milano. Mil.° 1634, pag. 19.» ''Cancellatura'' Molti altri tentati dalla penuria avevano [conservata] sottratta</ref> E, dove pure s’era coltivato, le seminagioni erano state scarse, perché l’agricoltore,<ref>stretto dall’ur</ref> tentato dall’urgente bisogno, aveva sottratta<ref>a quelle</ref> e consumata una parte e la migliore del grano, che doveva esser destinato a quelle. Ottenuto appena il raccolto, la guerra stessa che era stata la principale cagione a renderlo<ref>men</ref> scarso, fu la prima a divorarne una gran parte. Le depredazioni parziali, le provvigioni per l’esercito, e lo sprecamento infinito<ref>delle une e delle altre</ref> delle une e dell’altre fecero<ref>prevedere, e quasi sentire la fame [al] sotto la messe stessa.</ref> tosto un tale squarcio in quel misero raccolto, che la fame fu preveduta, quasi<ref>senti</ref> sentita sotto la messe stessa. I territori che circondano il Milanese, in parte afflitti dalla guerra, e tutti dalla sterilità<ref>universale dell</ref> comune di
altri col lavoro delle loro braccia. * E, dove pure s’era colti¬
quell’anno, non lasciavano speranza di cavarne ajuto di viveri. Sorse quindi quel sentimento di ansia e di terrore nei più, di gioja avara e crudele in alcuni, che nasce da<ref> un calcolo confuso</ref> una cognizione<ref>[non] indistinta, ma</ref> confusa ma viva della sproporzione tra il bisogno di nutrimento, e i mezzi di soddisfarlo, tra il grano e la fame: e questo sentimento produsse il suo effetto naturale, inevitabile:<ref>di rincarare il grano</ref> la ricerca premurosa, e l'offerta stentata del grano; quindi il rincaramento.<br>
vato, le seminagioni erano state scarse, perché l’agricoltore,1

tentato dall’ urgente bisogno, aveva sottratta 8 e consumata
Questa sproporzione<ref>[è uno di quei mali che spaventano la terra] è uno dei più gravi mali che</ref> è uno di quei mali che spaventano la terra, perché pesano ad un tempo sur una moltitudine:<ref>''Segno di richiamo, e a margine, in penna:'' «. punto fermo».</ref> quando un tal male esiste, i migliori mezzi per alleggerirlo, (giacché toglierlo non è in potere dell’uomo) sono tutte quelle cose che possono diffonderlo più equabilmente, farne sopportare al maggior numero, a tutti i viventi, se fosse possibile, una picciola porzione, affinché<ref>''Variante'' a nessuno ne tocchi</ref> nessuno ne abbia una
una parte e la migliore del grano, che doveva esser destinato
a quelle. Ottenuto appena il raccolto, la guerra stessa che
era stata la principale cagione a renderlo " scarso, fu la
prima a divorarne una gran parte. Le depredazioni parziali,
le provvigioni per l’esercito, e lo sprecamento infinito 10 delle
une e dell’altre fecero “ tosto un tale squarcio in quel mi¬
sero raccolto, che la fame fu preveduta, quasii2 sentita sotto
la messe stessa. I territori che circondano il Milanese, in
parte afflitti dalla guerra, e tutti dalla sterilità 13 comune di
quell’anno, non lasciavano speranza di cavarne ajuto di vi¬
veri. Sorse quindi quel sentimento di ansia e di terrore nei
più, di gioja gvara e crudele in alcuni, che nasce da 14 una
cognizione 15 confusa ma viva della sproporzione tra il bi¬
sogno di nutrimento, e i mezzi di soddisfarlo, tra il grano
e la fame: e questo sentimento produsse il suo effetto na¬
turale, inevitabile la ricerca premurosa, e l'offerta stentata
del grano; quindi il rincaramelo.
Questa sproporzione11 è uno di quei mali che spaventano
la terra, perché pesano ad un tempo sur una moltitudine:
,8quando un tal male esiste, i migliori mezzi per alleggerirlo,
(giacché toglierlo non è in potere dell’uomo) sono tutte quelle
cose che possono diffonderlo più equabilmente, farne sop¬
portare al maggior numero, a tutti i viventi, se fosse possi¬
bile, una picciola porzione, affinché 19 nessuno ne abbia una
i Sic.—2 tanto —campagne rimasero incolte, m —4 Variante erano
rimaste — * case inco —r' Variante erano andati — *A margine, in penna,
del Manzoni: « Lampugnano, la pestilenza seguita in Milano. Mil.° 1634,
pag. 19. » Cancellatura Molti altri tentati dalla penuria avevano [con¬
servata] sottratta—7 stretto dall’ur — 8 a quelle — '' men —10 delle
une e delle altre — 11 prevedere, e quasi sentire la fame [al] sotto la
messe stessa.— 12 senti — 1:1 universale dell — 14 un calcolo confuso —
u» [non] indistinta, ma — ,fi di rincarare il grano —17 (è uno di quei mali
che spaventano la terra] è uno dei più gravi mali che —,s Segno di ri¬
chiamo, e a margine, in penna: «. punto fermo *. — l*‘ Variante a nessu¬
no ne tocchi