Pagina:Gli sposi promessi III.djvu/111: differenze tra le versioni

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fossero state sul banco d’un fornaio, egli non avrebbe dubitato un momento di chiamarle pani;<ref>''Segno di richiamo, e a margine, in penna:'' «. punto fermo»</ref> ma<ref>gli parevano troppo fuor di luogo: egli</ref> non ardiva creder così tosto ai suoi occhi, perché<ref>gli |pa] se fossero stati</ref> per esser pani eran troppo fuor di luogo. Guardò più da vicino, si abbassò, ne ricolse uno: era un pane tondo, bellissimo, e d’una pasta, di cui Fermo non ne aveva ancor mangiato molte volte.<ref>In vita — Che è questo? diss’egli tra sé.</ref><br>
fossero state sul banco d’un fornaio, egli non avrebbe du¬
bitato un momento di chiamarle pani;<ref>''Segno di richiamo, e a margine, in penna:'' «. punto fermo»</ref> ma<ref>gli parevano troppo fuor di luogo: egli</ref> non ardiva creder così tosto ai suoi occhi, perché<ref>gli |pa] se fossero stati</ref> per esser pani eran troppo fuor di luogo. Guardò più da vicino, si abbassò, ne ricolse uno: era un pane tondo, bellissimo, e d’una pasta, di cui Fermo non ne aveva ancor mangiato molte volte.<ref>In vita — Che è questo? diss’egli tra sé.</ref><br>


- È pane davvero! — sclamò egli ad alta voce, tanto ne fu
- È pane davvero! — sclamò egli ad alta voce, tanto ne fu