Pagina:Campana - Il più lungo giorno, manoscritto, 1913.djvu/33: differenze tra le versioni

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scalpitare parve perdersi sordo nell'infinito. Nel quadro de la porta aperta le stella brillarono rosse e calde ne la lontananza l'ombra de le selvaggie ne l'ombra
<section begin="s1" />scalpitare parve perdersi sordo nell'infinito. Nel quadro de la porta aperta le stella brillarono rosse e calde ne la lontananza l'ombra de le selvaggie ne l'ombra<section end="s1" />



{{Centrato|II - Il viaggio.}}
<section begin="s2" />{{Centrato|II - Il viaggio.}}
Salivano voci e voci e canti di fanciulli e di lussuria per i ritorti vichi dentro de l'ombra ardente al colle al colle. Sotto i lampioni verdi le bianche colossali prostitute sognavano sogni vaghi ne la luce bizzarra al vento. Il mare nel vento mesceva il suo sale che il vento mesceva e lavava ne l'odor lussurioso dei vichi e la bianca notte mediterranea scherzava colle enormi forme bianche de le


Salivano voci e voci e canti di fanciulli e di lussuria per i ritorti vichi dentro de l'ombra ardente al colle al colle. Sotto i lampioni verdi le bianche colossali prostitute sognavano sogni vaghi ne la luce bizzarra al vento. Il mare nel vento mesceva il suo sale che il vento mesceva e lavava ne l'odor lussurioso dei vichi e la bianca notte mediterranea scherzava colle enormi forme bianche de le<section end="s2" />