Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 3.djvu/117: differenze tra le versioni

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BARTOLOMEO DOMINICI DELL’ ORDINE de’ PREDICATORI, QUANDO PREDICAVA AD ASCIANO (A).
BARTOLOMEO DOMINICI DELL’ ORDINE de’ PREDICATORI, QUANDO PREDICAVA AD ASCIANO (A).


I. Desidera vederlo annegato e perso nel sangue di Gesà Cristo, al quale effetto P esorta a considerare attentamcn’e la divina rarità, dalla quale è stato creato e redento, mostrando come da ciò potrà concepire an vero amore verso Iddio e verso il prossimo, e cercare sempre la salute (lell’auime.
I. Desidera vederlo annegato e perso nel sangue di Gesù Cristo, al quale effetto P esorta a considerare attentamcn’e la divina rarità, dalla quale è stato creato e redento, mostrando come da ciò potrà concepire an vero amore verso Iddio e verso il prossimo, e cercare sempre la salute (lell’auime.


Io Catarina, serva {{Centrato|schiava de’servi di Jesù Cristo, scrivo e confortovi nel prezioso sangue di Dio, con desiderio di vedervi tanto annegato ed affocato in Cristo Jesù, che al tutto vi perdiate voi medesimo, ma questo non veggo che potiate avere, se \ occhio delT intelletto del vero desiderio non si leva sopra di voi a ragguardare 1’ occhio ineffabile della divina carità, col quale Dio ragguardò e ragcuarda la sua creatura prima che ci creasse, la quale, poiché ragguardò in sè medesimo,.innamorossene smisuratamente, tantoché per amore ci creò, volendo che noi godessimo e parlici* .S. Caterina. Opere. T. \ 109.}}
Io Catarina, serva {{Centrato|schiava de’servi di Jesù Cristo, scrivo e confortovi nel prezioso sangue di Dio, con desiderio di vedervi tanto annegato ed affocato in Cristo Jesù, che al tutto vi perdiate voi medesimo, ma questo non veggo che potiate avere, se \ occhio delT intelletto del vero desiderio non si leva sopra di voi a ragguardare 1’ occhio ineffabile della divina carità, col quale Dio ragguardò e ragcuarda la sua creatura prima che ci creasse, la quale, poiché ragguardò in sè medesimo,.innamorossene smisuratamente, tantoché per amore ci creò, volendo che noi godessimo e parlici* .S. Caterina. Opere. T. \ 109.}}