Pagina:Regole della Giurisdizione e Communità di Segonzano, 1609.djvu/23: differenze tra le versioni

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 {{ct|f=90%|w=0.5em|v=2|t=2|''Di quelli che tagliano le stropaje d'altri.''}}
 {{ct|f=110%|w=0.5em|v=1|L=0.5em|CAPITOLO LVII.}}
-<br><span style="margin-left:-4.0em">XVI.{{gap|1.5em}}</span>{{capolettera|I}}Tem noi statuimo, ed ordiniamo, che ogni uno che taglierà, o romperà, ò bruscarà le cese, spini ò seche, ò verde. Quelle porterà via paghi mezzo {{wl|Q318904|Ragnese}}, nel dì, nella notte il dopio, resituisca il danno al danneggiato, e se non pagherà la pena incorsa ò non possi paghar, sia posto in berlina, e sia tanto come sopra, e si credi come sopra de palli.
+<br><span style="margin-left:-4.0em">XVI.{{gap|1.5em}}</span>{{capolettera|I}}Tem noi statuimo, ed ordiniamo, che ogni uno che taglierà, o romperà, ò bruscarà le cese, spini ò seche, ò verde. Quelle porterà via paghi mezzo {{wl|Q318904|Ragnese}}, nel dì, nella notte il dopio, restituisca il danno al danneggiato, e se non pagherà la pena incorsa ò non possi paghar, sia posto in berlina, e sia tanto come sopra, e si credi come sopra de palli.
 {{ct|f=90%|w=0.5em|v=1|t=2|''Di quelli che romperanno porte, overo seradure de''}}
 {{ct|f=90%|w=0.5em|v=2|''horti ferati.''}}{{ct|f=110%|w=0.5em|v=1|L=0.5em|CAPITOLO LVIII.}}