Decameron/Giornata settima/Novella ottava: differenze tra le versioni

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E andatosene al letto, credendosi la moglie pigliare, prese la fante, e quanto egli potè menare le mani e'piedi, tante pugna e tanti calci le diede, che tutto il viso l'ammaccò; e ultimamente le tagliò i capegli, sempre dicendole la maggior villania che mai a cattiva femina si dicesse.
 
La fante piagneva forte, come colei che aveva di che; e ancora che ella alcuna volta dicesse: - Ohimè, mercé per Dio; oh, non più; - era sì la voce dal pianto rotta, e Arriguccio impedito dal suo furore, che discerner non poteva più quella esser d'un'altra femina che della moglie.
 
Battutala adunque di santa ragione e tagliatile i capegli, come dicemmo, disse: