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A D. GIOVANNI MONACO DELLA CERTOSA IN ROM V % IL QUALE ERA TENTATO E VOLEVA ANDARE AL PURGATORIO DI S. ’PATRIZIO, E NON AVENDO LICENZA, STAVA IN MOLTA AFFLIZIONE DI MENTE (A). |
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{{Centrato|MONACO DELLA CERTOSA IN ROMA}} |
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I. Desidera vederlo illuminato con vero lume, dimostrando come vi sono due lumi, ano perfetto, 1 altro imperfetto; e come da questo : punga al perfetto. |
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IL QUALE ERA TENTATO E VOLEVA ANDARE AL PURGATORIO DI S. PATRIZIO, E NON AVENDO LICENZA, STAVA IN MOLTA AFFLIZIONE DI MENTE ( ''A ''). |
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II. Di due virtù, che dimostrano, quando sia infuso detto lume nell’anima, come cbe son da esso guidale, accompagnate dalla fortezza e perseveranza, e partorite dalla carità; la prima delle quali è l’ohhedienza. Della secouda virlù che dimostra, cioè, della pazienza {{Centrato|suoi eflctti. }} |
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I. Desidera vederlo illuminato con vero lume, dimostrando come vi sono due lumi, uno perfetto, l'altro imperfetto; e come da questo si giunga al perfetto. |
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III. Esorta il detto monaco ad entrare nella cella del conosriinento di sè stesso, e della divina bontà per acqoistare ogni perfezione, e specialmente la pazieuza e l’obbedienza al proprio prelato. |
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II. Di due virtù, che dimostrano, quando sia infuso detto lume nell’anima, come che son da esso guidate, accompagnate dalla fortezza e perseveranza, e partorite dalla carità; la prima delle quali è l’obbedienza. Della seconda virtù che dimostra, cioè, della pazienza e suoi effetti. |
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III. Esorta il detto monaco ad entrare nella cella del conoscimento di sè stesso, e della divina bontà per acquistare ogni perfezione, e specialmente la pazienza e l’obbedienza al proprio prelato. |
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Si» Al nome di Jcsà Cristo crocifisso e di Maria dolce. |
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Si» Al nome di Jcsà Cristo crocifisso e di Maria dolce. |