Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/35: differenze tra le versioni

pas moin profité des vôtres oeuvres que de vôtre exemple. En effet il paroît dans la premiere<ref>''Il Montezuma''; 1799. Pubblicata in Roma (Salomoni, 1802) por le nozze del cognato Carlo Antici e Marianna Mattei, ai quali è dodicata.</ref> des vôtre Tragedies un Monarque des Indies occidentelles, et un Monarque des Indies orientelles paroît dans la mienne. Un Prince Roîal est le principal acteur du second<ref>Il Convertito; 1800. Inedita.</ref> outre les vôtres Tragedies, et un Prince Koîal soutient de le même Ij, partie plus intéressant de la mienne. Une Trahison est partioulierment l’objet de la troisième,<ref>Il Traditore: 1803. Inedita. — Abbiamo dunque l’esplicita confessione di G. ch’egli, se anche trasse l’ispirazione dalla tragedia bettinelliana. compose la sua mediante la contaminazione delle tre paterne: il che non era stato rilevato.</ref> et elle est pareillement le but de<ref follow="nota3">della cui scorrettezza Giacomo, divenuto poi così franco od elegante scrittore nel gallico idioma, avrò dovuto sorridere, è in parte scusabile col fatto elio fino ul 1906 nessuno sapeva della Virtù Indiana; il che emerse solo in quell’anno, daW Indica pubblicato nel citato volume degli Scritti vari inediti. Ma null’altro si seppe più intorno ad essa; finché Alighiero Castei.lt, avendo trovato l’autografo, donato probabilmente da Paolina al sacerdote limidio Galanti, precettore dei figli di Pierfrancesco, e poi conservato dalle pronipoti del Galanti medesimo, ne diede ampie notizie nella Rassegna italiana (vol. X. fase. LV del dicembre ’22), promettendone la prossima pubblicazione. In vece di lui, s’accinse poi a pubblicarla Federico Gentili, come questi asseriva in nota a un suo articolo comparso nella Nuova Antologia (fase. 1299 del 1° inaggio 1926): ma neanche allora la pubblicazione ebbe luogo in detta rivista; non potendo dirsi pubblicazione la stampa eseguitane in un limitato numero di «estratti», ad uso esclusivo del Gentili. Tuttavia dalle notizie forniteci dal Castelli e dal Gentili (il quale ultimo diede anche la riproduzione fotografica di duo pagine o tutta la Prefazione e VArgomento), abbiamo un’idea compiuta del soggetto (che l’autore dico tratto dal Serse del Bettinelli) e dell’intreccio; e anche un giudizio auto critico, con altro opportune spiegazioni. Tra queste ò notevole In ragione per cui nella tragedia manca l’intervento di donne; affinché cioè ossa fosse esente dal rimprovero fatto dal Voltaire alla Francia, che «il linguaggio puramente amoroso ha sempre disonorato il teatro francese»; dice il L. seguendo il Bettinelli; senza troppo badare né l’uno né l’altro che il Voltaire intendeva parlare dell’umore idillico o madrigalesco, vale a diro del piccolo amore borghese, in antitesi olla passiono violenta e travolgente, la sola ch’egli ritonova confarsi alla tragedia. Questa fanciullesca esclusione, praticata da G. anche negl’interminabili racconti che improvvisava ni fratellini stando in letto con essi, di un elemento drammatico o narrativo ch’egli ancora non conosceva, dovè derivare sia dall’imitazione delle trugedie paterne, e sia anche dallo, severo educazione materna per la quale il ragazzo doveva essorai formato un con cetto assai rigido della moralità dei costumi. La tragedia, che è in un fascicolo di 57 pagine, dalla copertina adorna di un grazioso fregio a penna, corno G. usava per dare appariscenza o bellezza a tutti i suoi «libretti», ha notevole importanza per chi intenda studiare la preparazione e lo sviluppo del genio leopardiano. Raffrontata col Pompeo, sebbene alcuni versi di esso vi si trovino riprodotti quasi eguali, si osserva in questa seconda già un sen sibilo progresso.</ref>