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rana e diede ai Romani varie piazze, fra le quali anche Faria sua patria, di cui era stato fatto governatore da Agrone; egli ne divenne poi signore in premio del tradimento. Come costui abbia abusato dell’amicizia de’ Romani si à da Polibio, da Dione, da Appiano. Faria portò la pena delle di lui male azioni, e fu dai Romani medesimi replicatamente distrutta, nella guerra ch’ebbero contro Filippo re di Macedonia. Egli è un danno che la celebrità de’ Fari incominci e finisca da un traditore; dopo la morte di Demetrio non si sente più parlare di essi presso agli antichi scrittori profani. Ne’ tempi della decadenza dell’Impero cangiò padroni sovente, e rimase lungamente nelle mani de’ Narentani; poi ebbe signori particolari, l’ultimo de’ quali Aliota Capenna la cedette alla Serenissima Repubblica nel 1424.

La lunghezza di quest’Isola è di circa quarantaquattro miglia, la maggior larghezza di otto. La sua capitale porta il nome di Lesina, ed è situata verso Νησος, Παρίων κτίσις έστίν. ΢ΚΥΜΝ. 425.

La Biblioteca di Diodoro Siculo, storico greco d’età cesariana, rappresenta una sorta di enciclopedia dell'antichità, comprende la preistoria dei popoli asiatici e africani, la mitologia greca, le origini delle popolazioni europee fino alle imprese di Cesare. Di essa rimangono integri solo alcuni libri, altri, in frammenti, sono tramandati da Fozio, dal Porfirogenito e nelle Eclogae Hoeschelianae.

l’estremità occidentale in un luogo bastevolmente bene scelto, ma non paragonabile per verun conto alla situazione in cui la Città loro aveano piantato gli antichi Pari. E mediocremente abitata, e vi risiede il nobil uomo Provveditore e un Vescovo; il castello che la domina, fabbricato sulla cima d’un monte marmoreo, e le altre fabbriche militari vi sono mal tenute. Il porto, quantunque ben coperto e spazioso, è poco frequentato presentemente: com’è poca e povera cosa la popolazione della Città. I Lesignani sono amici del forastiere, ma non ànno fama d’essere molto amici fra di loro.

Ne’ pochi momenti ch’io mi fermai ne’ contorni della Città di Lesina, raccolsi parecchie varietà di pietre. Il più vago è un marmo di grana finissima salma, color