Racconti storici/Il bravo e la dama: differenze tra le versioni

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Non eravi, per far contenta certa specie di uomini, miglior mestiero di quello di ''Bravo'', quando il servigio fosse in città presso una famiglia ricca, potente e poco facinorosa, qual era appunto quella, ove trovavasi Milo. I bravi, o buli, in tal condizione, pretendevano differire grandemente da quelli della classe più infima e scellerata, che appellavansi ''mazzadori'' (vedi qual nome!), ed erano sicarii unicamente prezzolati per la commissione dei delitti; volevano essere invece una specie di Guardia del corpo; nè alcuno ignora la vita lieta che conduceva in quei tempi una tale milizia.
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Con grosso salario, ottimo pasto, senza tema nè di sbirraglia nè di giustizia, protetto dal nome e dal lustro della casa, che lo pagava, e che esso alla sua volta proteggeva colla propria forza, distinto dal rimanente della servitù, nè obbligato ad alcun basso e laborioso ufficio, un Bravo, se non aveva a seguire il padrone in viaggio, alla caccia, in qualche spedizione amorosa o nelle passeggiate notturne, a null'altro ordinariamente pensava, che a perfezionarsi nel maneggio delle armi proditorie e ad abbandonarsi coi compagni al giuoco, all'intemperanza e ad ogni sorta d'obbrobrioso solazzo, che per tale audace e fiera genia nulla v'era di vietato e d'illecito.
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