Pagina:Biografie dei consiglieri comunali di Roma.djvu/221: differenze tra le versioni

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{{capolettera|[[file:È capolettera - Biografie dei consiglieri comunali di Roma (page 147 crop).jpg|48px|È]]| |-40px}} negl’istinti nobilissimi della umana natura, è nei più cari e gentili desideri dell’uomo virtuoso, è, dice il {{AutoreCitato|Niccolò Machiavelli|Macchiavelli}}, tra le più elette ambizioni dei sapienti cittadini, tra i voti più diletti del cuore — il perpetuare la memoria di se medesimi e degli antenati, e siccome fiore non mai perituro coltivarne nel mezzo dei secoli la eterna fragranza. — E per vero se v’ha premio condegno alle opere illustri, al distinto sapere, alla insigne dottrina, è appunto quello di consegnare gli uomini, che ne sono adornati, al volume della istoria, e registrarne il nome in pagina d’onore a perpetuità di ricordo appresso ai contemporanei ed ai posteri, ed a luce d’esempio. — E sebbene di siffatto onore sia meritevole anco il cittadino, che alcuna pubblica dignità sostenendo, di modeste virtù risplende, chè basti dalla di lui opera apprendersi l’intendimento di rendersi più che a se stesso, utile alla città, alla famiglia, alla patria, pure è debito dello scrittore segnalare sopratutto alla pubblica e privata onoranza quei cittadini, che non solo per i pregi della mente e del cuore sì mostrano eccellenti, ma che già benemeritarono del proprio paese per avere anco adempiuto a uffici supremi di stato con quella sapienza morale, civile e politica, che crea i buoni ordinamenti, e avvia a felicità la nazione. — E poiché ci proponemmo in queste nostre pubblicazioni scolpire con la penna del biografo, in mezzo alla eterna luce di Boma, tra i gloriosi splendori d’Italia, i nomi di benemeriti cittadini, e consegnarli così al ricordo della nostra e ventura età, ci è perciò oggi gratissima cosa ragionare la splendida vita di quell’uomo insigne, di quell’illustre cittadino, che è {{Wl|Q541300|Quintino Sella}}. —
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tili desideri dell’uomo virtuoso, è, dice il {{AutoreCitato|Niccolò Machiavelli|Macchiavelli}}, tra le più
elette ambizioni dei sapienti cittadini, tra i voti più diletti del
cuore — il perpetuare la memoria di se medesimi e degli antenati,
e siccome fiore non mai perituro coltivarne nel mezzo dei secoli la
eterna fragranza. — E per vero se v’ha premio condegno alle opere illustri,
al distinto sapere, alla insigne dottrina, è appunto quello di consegnare gli
uomini, che ne sono adornati, al volume della istoria, e registrarne il nome in
pagina d’onore a perpetuità di ricordo appresso ai contemporanei ed ai posteri,
ed a luce d’esempio. — E sebbene di siffatto onore sia meritevole anco il
cittadino, che alcuna pubblica dignità sostenendo, di modeste virtù risplende,
chè basti dalla di lui opera apprendersi l’intendimento di rendersi più che a
se stesso, utile alla città, alla famiglia, alla patria, pure è debito dello scrittore
segnalare sopratutto alla pubblica e privata onoranza quei cittadini, che non
solo per i pregi della mente e del cuore sì mostrano eccellenti, ma che già benemeritarono
del proprio paese per avere anco adempiuto a uffici supremi di stato
con quella sapienza morale, civile e politica, che crea i buoni ordinamenti, e
avvia a felicità la nazione. — E poiché ci proponemmo in queste nostre pubblicazioni
scolpire con la penna del biografo, in mezzo alla eterna luce di Boma,
tra i gloriosi splendori d’Italia, i nomi di benemeriti cittadini, e consegnarli
così al ricordo della nostra e ventura età, ci è perciò oggi gratissima cosa ragionare
la splendida vita di quell’uomo insigne, di quell’illustre cittadino, che
è {{Wl|Q541300|Quintino Sella}}. —


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