Pagina:L'imperatore Diocleziano e la legge economica del mercato.djvu/17: differenze tra le versioni

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rezza alla legge, quando siavi una via tanto chiara ed aperta di
sottrarsi ai suoi castighi, siccome quella di adattarsi senz’ altro a
ciò che ella indice ? Nec guisguam oluritiam statul putet (il testo
merita davvero la citazione), cum in promptu aelsit perfuglum de-
cl2`nancl£per2`czclt moelestiae olyservantia.
Giustiñcazione invero affatto impuntabile g la pena capitale è
un nonnulla con siffatta comodita: ognuno ha intera balia di evi-
tarla. — Peccato che la Convenzione Nazionale francese, la quale
nelle sue eroiche aberrazioni economiche propose la ghigliottina
ai violatori del suo massimo, e che secondo il suo stile era fer-
mamente risoluta di tener parola, non abbia avuto sott’ occhio l'e-
· ditto di Diocleziano, per copiarne quella ragione tanto persuasiva,
a comprovare, se pur gliene importava, che al postutto essa non
era punto crudele e nè tampoco eccessivamente severa. —— Altri
tempi, altre temperel
E l` esito ?
Diocleziano, per verita, non ce ne ha punto informati in
persona; 0, a meglio dire, non ci fu di lui preservato altro che il
primo atto; questo solo venne inciso in marmo ed in bronzo, a
quanto pare. — Però l' esito ce lo ha riferito Lattanzio nel libro
che s’ intitola De mortllms persecutorum, ed eccolo nel suo latino, ,
citato testualmente dal WVaddington, il quale non vi fa sopra osser-
vazione di sorta: — Dioeletlcmus cum rarrts intguttatilms im-
mensam faceret caritatem, legem prettŕs rerum venallum statuere
conatus est. Tune ob earlgua et villa multzls sangais ejfusus, nec
venale gulelguam meta apparebat et caritas multe cletertus eccarsit,
clonec lex neeessitate z;17sa]10st17zulto0'·um eaeiŕium solveretur (cap. T).
Ossia, in linguaggio volgare: cc Diocleziano, il quale colle
molteplici sue iniquità avea egli stesso cagionato un` immensa care-
stia (e in cio llimputazione risentesi alquanto di parzialita ostile), teu-
to poi di porvi riparo collo statuire la legge ai prezzi delle cose ve-
nali. Il che costo molto sangue, sparso per si poca e bassa cagio-
ne, e intanto le mercanzŕe celcwanstper paura, la carestia rlnerudì ,
grandemente, e tnjine, dopo avere causato la rovina ell un gran
numero di genti, la legge si dovette alrrogare per la necessità stessa
delle cose. 77
Per la necessita stessa delle cose, necessltate rpm. — Sta be-
ne! Accadde quello che doveva necessariamente accadere, quel-
lo che sempre accade allorquando s’immagina di porre ciò che l'uo-
mo chiama la propria legge in luogo delle leggi, che sono veramen-