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zioni necessarie per la lotta contro la malaria, e per l’elevazione intellettuale dei lavoratori della terra.

La malaria dell’esercito:

1) diminuisce il valore dell’individuo, e questa diminuzione si produce proprio nel tempo in cui la Nazione ha bisogno del massimo sforzo di energia fisica ed intellettuale;

2) data la necessità di cure molto lunghe, diminuisce gli effettivi utili alla guerra; i soldati sono costretti a prestare un servizio saltuario con poco o nessuno rendimento;

3) crea, se i soldati si trovano in località, ove alberga l’«anopheles», infiniti nuovi focolai d’infezione per gli individui sani;

4) dato il numero notevole di ammalati, costituisce una perdita altissima pel bilancio dello Stato;

5) stabilisce la diffusione dell’infezione in località finora assolutamente indenni;

6) diffonde nuovamente l’infezione in località, in cui la mirabile lotta della bonifica umana e del terreno, vanto della nuova Italia, avevano avuto definitivamente ragione del flagello;

7) riacutizza ed esacerba l’infezione già esistente nelle campagne con l’importazione di forme parassitane più gravi e prima sconosciute;

8) crea fra i colpiti un indebolimento cronico, una diminuzione di vitalità, che prepara là via a tutte le malattie acute.