Pagina:Alfieri, Vittorio – Tragedie, Vol. I, 1946 – BEIC 1727075.djvu/21: differenze tra le versioni

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In questi, io raffiguro gli atti di una tragedia. Quelle situazioni, che fossero piú idonee a svelare i caratteri de’ personaggi introdotti, e le passioni che gli agitavano, e quelle che piú movimento
In questi, io raffiguro gli atti di una tragedia. Quelle situazioni, che fossero piú idonee a svelare i caratteri de’ personaggi introdotti, e le passioni che gli agitavano, e quelle che piú movimento
ad esse somministrassero, sicuramente dal pittor-poeta sarebbero preferite; perché queste situazioni appunto cagionano nello spettatore maggior diletto, curiosità, sorpresa, e interesse.
ad esse somministrassero, sicuramente dal pittor-poeta sarebbero preferite; perché queste situazioni appunto cagionano nello spettatore maggior diletto, curiositá, sorpresa, e interesse.


Il primo suo quadro però rappresentar potrebbe l’armata navale greca nel porto d’Aulide ancorata, colle bandiere e fiamme non agitate dal vento; e soldati e marinari oziosi e inoperosi sul lido. Sul davanti, da una parte, dipingerebbe la real tenda di Agamennone, in cui da’ capitani con Calcante si terrebbe consiglio, a trovare il mezzo di placar gli Dei per conseguire il vento, onde navigare a’ lidi troiani. Principalissima figura in questo quadro dovrebbe esser Calcante, che, invasato, annunzia lo sdegno de’ Numi, e la consulta da farsi dell’oracolo di Apollo, accennando un tempio in lontano sopra un promontorio inalzato: proposizione alla quale Agamennone e gli eroi greci mostrano di acconsentire.
Il primo suo quadro però rappresentar potrebbe l’armata navale greca nel porto d’Aulide ancorata, colle bandiere e fiamme non agitate dal vento; e soldati e marinari oziosi e inoperosi sul lido. Sul davanti, da una parte, dipingerebbe la real tenda di Agamennone, in cui da’ capitani con Calcante si terrebbe consiglio, a trovare il mezzo di placar gli Dei per conseguire il vento, onde navigare a’ lidi troiani. Principalissima figura in questo quadro dovrebbe esser Calcante, che, invasato, annunzia lo sdegno de’ Numi, e la consulta da farsi dell’oracolo di Apollo, accennando un tempio in lontano sopra un promontorio inalzato: proposizione alla quale Agamennone e gli eroi greci mostrano di acconsentire.