Pagina:Sotto il velame.djvu/62: differenze tra le versioni

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{{ms|font=0.7pc}}<poem>Tale balbuziendo ancor, digiuna,
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Tale balbuziendo ancor, digiuna,
che poi divora, con la lingua sciolta,
che poi divora, con la lingua sciolta,
qualunque cibo per qualunque luna;
qualunque cibo per qualunque luna;
e tal, balbuziendo, ama ed ascolta
la madre sua, che, con loquela intera,
disira poi di vederla sepolta.
Così si fa la pelle bianca, nera,
nel primo aspetto, della bella figlia
di quei ch’apporta mane e lascia sera.
Tu, perchè non ti facci maraviglia,
pensa che in terra non è chi governi,
onde si svia l’umana famiglia.</poem></div></p>
Noi dobbiamo intendere: La redenzione ha bensì liberato il volere umano; ma è come libero non fosse: il fiore non lega e cade prima di divenir frutto. Subito dopo la puerizia, il volere ridiventa servo. L’adolescenza non ubbidisce più. Il lume di grazia si oscura subito. E, non essendoci chi governi e insegni la strada, la umana famiglia svia. Così presso a poco {{W|Marco Lombardo}}.<ref>{{TestoCitato|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XVI#63|Purg. XVI 64 segg}}</ref>. Anch’esso parla del libero volere, anch’esso del difetto di prudenza che è nell’adolescente, anch’esso della necessità conseguente di chi governi; anch’esso del mondo presente che disvia, come Beatrice conclude con lo sviare dell’umana famiglia.


Ora io dico che nelle parole di Beatrice lo oscuro terzetto, ''Così si fa la pelle'', si riferisce, come già vide il {{W|Francesco di Bartolo|Buti}}, alla luna, e al lume di grazia, e alla
e tal, blabuziendo, ama ed ascolta
la madre sua, che, con loquela intera,
disira poi di vederla sepolta.

Così si fa la pelle bianca, nera,
nel primo aspetto, della bella figlia
di quei ch'apporta mane e lascia sera.

Tu, perchè non ti facci maraviglia,
pensa che in terra non è chi governi,
onde si svia l'umana famiglia.</poem></div>
Noi dobbiamo intendere: La redenzione ha bensì liberato il volere umano; ma è come libero non fosse: il fiore non lega e cade prima di divenir frutto. Subito dopo la puerizia, il volere ridiventa servo. L'adolescenza non ubbidisce più. Il lume di grazia si oscura subito. E, non essendoci chi governi e insegni la strada, la umana famiglia svia. Così presso a poco Marco Lombardo<ref>{{TestoCitato|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XVI#63|Purg. XVI 64 segg}}.</ref>. Anch'esso parla del libero volere, anch'esso del difetto di prudenza che è nell'adolescente, anch'esso della necessità conseguente
di chi governi; anch'esso del mondo presente che
disvia, come Beatrice conclude con lo sviare dell'umana famiglia.
Ora io dico che nelle parole di Beatrice lo oscuro
terzetto, ''Cosi si fa la pelle'', si riferisce, come già
vide il Buti, alia luna, e al lume di grazia, e alla
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