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Il più antico ricordo di Popoli lo troviamo nella Cronaca di Casauria, e propriamente nell’anno 1016, quando il Conte Gerardo, figlio del quondam Roccone, teneva questo Castello, detto allora Poperim l). Ma da chi venisse innalzato e quando, non si può con piena sicurezza accertare; giacché alcuni, come il Chioti, in un manoscritto citato dall'Antinori 2), sostiene essere sorto per opera de Corfìniesi ortodossi, i quali verso il III secolo dell’E. V. sopraffatti dagli eterodossi, furono obbligati ad emigrare dalla patria comune e cercare un ricovero nel luogo ove oggi è l’agro popolese; cosi si dette origine ad una città, i di cui abitanti presero il nome di Populns Valvensis: distrutta Valva, il collettivo nome Valvense rimase al Vescovo, prevalendo presso la generalità il nome di Populus, donde Popoli; 3) ed altri lo vogliono edificato da Teodolfo Vescovo ad honorem et reverentiain S. Pellini 4), verso il 1015 5).
Il più antico ricordo di Popoli lo troviamo nella Cronaca di Casauria, e propriamente nell’anno 1016, quando il Conte Gerardo, figlio del quondam Roccone, teneva questo Castello, detto allora Poperim {{Ref|Muratori, op. c. Tom. II, part. II. Chron. Casaur. Erat praeterea eo tempore Girardus quidam q. Rocconis filius qui tunc Castrum Poperim vocitatum tenens, solebat cum filiis suis frequenter Montem de Ursa venatum accedere.}}. Ma da chi venisse innalzato e quando, non si può con piena sicurezza accertare; giacché alcuni, come il Chioti, in un manoscritto citato dall'Antinori {{Ref|Raccolta di memorie storiche delle tre Provincie degli Abruzzi, Napoli 1783, tom. IV, pag. 169.}}, sostiene essere sorto per opera de Corfìniesi ortodossi, i quali verso il III secolo dell’E. V. sopraffatti dagli eterodossi, furono obbligati ad emigrare dalla patria comune e cercare un ricovero nel luogo ove oggi è l’agro popolese; cosi si dette origine ad una città, i di cui abitanti presero il nome di Populns Valvensis: distrutta Valva, il collettivo nome Valvense rimase al Vescovo, prevalendo presso la generalità il nome di Populus, donde Popoli; {{Ref|Questa opinione, che non trova il suo fondamento ne’ documenti storici, venne seguita da Monsignor Coppota nel Comment. agli atti di S. Eusanio.}} ed altri lo vogliono edificato da Teodolfo Vescovo ad honorem et reverentiain S. Pellini {{Ref|Ughelli, op. c. Tom. I. col. 1364.}}, verso il 1015 {{Ref|Il nome originario di Popoli fu Pauperum o Castrum Pauperi, donde i derivati di Paperi, Papiri, Popari, Popoli, come ne fanno fede, non solo più testi della Cronaca di Casauria, ma la iscrizione nella porta di bronzo della insigne Basilica, da noi riportata, un diploma del Re Renato d’Angiò del 27 Agosto 1438, Ind. I. e l’autorità dell’Ughelli, che in un documento ricorda il Castrum Poperum.}}.


Appartenne in origine ai Vescovi di Valva e Sulmona, che esercitarono su di esso il dominio feudale 6): passò in seguito in potere della celeberrima Badia di Casauria, e probabilmente quando la dignità di Vescovo di Valva e Sulmona e quella di
Appartenne in origine ai Vescovi di Valva e Sulmona, che esercitarono su di esso il dominio feudale {{Ref|V. Ughelli, op. c. Di Meo, op. c. Tom. VII, pag. 345, 346.}}: passò in seguito in potere della celeberrima Badia di Casauria, e probabilmente quando la dignità di Vescovo di Valva e Sulmona e quella di

1) Muratori, op. c. Tom. II, part. II. Chron. Casaur. Erat praeterea eo
tempore Girardus quidam q. Rocconis filius qui tunc Castrum Poperim vocitatum tenens, solebat cum filiis suis frequenter Montem de Ursa venatum accedere.

2) Raccolta di memorie storiche delle tre Provincie degli Abruzzi, Napoli
1783, tom. IV, pag. 169.

3) Questa opinione, che non trova il suo fondamento ne’ documenti storici,
venne seguita da Monsignor Coppota nel Comment. agli atti di S. Eusanio.

4) Ughelli, op. c. Tom. I. col. 1364.

5) Il nome originario di Popoli fu Pauperum o Castrum Pauperi, donde
i derivati di Paperi, Papiri, Popari, Popoli, come ne fanno fede, non solo
più testi della Cronaca di Casauria, ma la iscrizione nella porta di bronzo
della insigne Basilica, da noi riportata, un diploma del Re Renato d’Angiò
del 27 Agosto 1438, Ind. I. e l’autorità dell’Ughelli, che in un documento ricorda il Castrum Poperum.

6) V. Ughelli, op. c. Di Meo, op. c. Tom. VII, pag. 345, 346.