Pagina:Marinetti - I Manifesti del futurismo, 1914.djvu/127: differenze tra le versioni
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A Roma, nel Teatro Costanzi affollatissimo, mentre coi miei amici futuristi {{AutoreCitato|Filippo Tommaso Marinetti|Marinetti}}, {{AutoreCitato|Umberto Boccioni|Boccioni}}, {{AutoreCitato|Carlo Carrà|Carrà}}, {{AutoreCitato|Giacomo Balla|Balla}}, {{AutoreCitato|Ardengo Soffici|Soffici}}, {{AutoreCitato|Giovanni Papini|Papini}}, {{AutoreCitato|Enrico Cavacchioli|Cavacchioli}}, ascoltavo l’esecucuzione orchestrale della tua travolgente MUSICA FUTURISTA, mi apparve alla mente una nuova arte che tu solo puoi creare: l’Arte dei Rumori, logica conseguenza delle tue meravigliose innovazioni. |
A Roma, nel Teatro Costanzi affollatissimo, mentre coi miei amici futuristi {{AutoreCitato|Filippo Tommaso Marinetti|Marinetti}}, {{AutoreCitato|Umberto Boccioni|Boccioni}}, {{AutoreCitato|Carlo Carrà|Carrà}}, {{AutoreCitato|Giacomo Balla|Balla}}, {{AutoreCitato|Ardengo Soffici|Soffici}}, {{AutoreCitato|Giovanni Papini|Papini}}, {{AutoreCitato|Enrico Cavacchioli|Cavacchioli}}, ascoltavo {{Ec|l’esecucuzione|l’esecuzione}} orchestrale della tua travolgente MUSICA FUTURISTA, mi apparve alla mente una nuova arte che tu solo puoi creare: l’Arte dei Rumori, logica conseguenza delle tue meravigliose innovazioni. |
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La vita antica fu tutta silenzio. Nel diciannovesimo secolo, coll’invenzione delle macchine, nacque il |
La vita antica fu tutta silenzio. Nel diciannovesimo secolo, coll’invenzione delle macchine, nacque il Rumore. Oggi, il Rumore trionfa e domina sovrano sulla sensibilità degli uomini. Per molti secoli la vita si svolse in silenzio, o, per lo più, in sordina. I rumori più forti che interrompevano questo silenzio non erano né intensi, ne prolungati, ne variati. Poiché se trascuriamo gli eccezionali movimenti tellurici, gli uragani, le tempeste, le valanghe e le cascate, la natura é silenziosa. |
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In questa scarsità di ''rumori'', i primi ''suoni'' che l’uomo potè trarre da una canna forata o da una corda tesa, stupirono come cose nuove e mirabili. Il suono fu dai popoli primitivi attribuito agli dèi, considerato come sacro e riservato ai sacerdoti, che se ne servirono per arricchire di mistero i loro riti. Nacque cosi la concezione del suono come cosa a sé, diversa e indipendente dalla vita, e ne risultò la musica mondo fantastico sovrapposto al reale, mondo inviolabile e sacro. Si comprende facilmente come una simile concezione della musica dovesse necessariamente |
In questa scarsità di ''rumori'', i primi ''suoni'' che l’uomo potè trarre da una canna forata o da una corda tesa, stupirono come cose nuove e mirabili. Il ''suono'' fu dai popoli primitivi attribuito agli dèi, considerato come sacro e riservato ai sacerdoti, che se ne servirono per arricchire di mistero i loro riti. Nacque cosi la concezione del suono come cosa a sé, diversa e indipendente dalla vita, e ne risultò la musica mondo fantastico sovrapposto al reale, mondo inviolabile e sacro. Si comprende facilmente come una simile concezione della musica dovesse necessariamente |
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