Pagina:Alfieri, Vittorio – Tragedie, Vol. I, 1946 – BEIC 1727075.djvu/149: differenze tra le versioni
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che vendicato. Eppur saperlo, e starsi,
chi ’l puote?... Oh qual di sangue scorrer veggio
orribil fiume! oh quali stragi! oh quante!...
Pamistà di Creonte un don mi fea
funesto...
- Antig.
- Or si, fratello, or si davvero
compiango io te. Che di’? nunzia è di morte
del rio Creonte l’amistà.
- Gioc.
- Finora
per Polinice, è ver, pender noi vidi:
ma che perciò? Figlia, osi tu?...
- Polin.
- Creonte
pende per me, per la mia giusta causa,
assai più ch’altri.
- Antig.
- Ei vi tradisce tutti;
ed io vel giuro: ei si fa giuoco, il crudo,
di voi, de’ dritti vostri.
- Gioc.
- Onde tai sensi?
Che ardisci tu? Non m’è fratei Creonte?
E a’ suoi nepoti?...
- Antig.
- Ahi! troppo io tacqui, o madre;
ed or, non parlo a caso. Emon gli è figlio,
a quel Creonte, a cui tu sei sorella;
noto gli è il padre; e pur mi disse ei stesso...
Che vai? Di nuovo il giuro, ambi ei v’abborre:
al trono aspira; e qual, qual v’ha misfatto,
che al trono adduca, e non s’imprenda in Tebe?
- Gioc.
- Noi creder, no... Ma pur, chi sa?... Mancava
questo a tant’altri orrori!...
Polin . Ove l’incauto
piede inoltrai? Qual laberinto infame
di perfidia inaudita! Io qui, tra’ miei
annoverar deggio i più feri atroci
nemici miei? — Ma voi, ch’io ascolto, voi,
che in amica sembianza a me dintorno
rimiro; oh ciel ! chi ’l sa, se in voi si annida