Pagina:Zibaldone di pensieri VII.djvu/224: differenze tra le versioni

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<section begin="1" /><!--{{ZbPagina|4272}}-->di Ercole bambino, strozzatore dei due serpenti. E la crederò vera piú facilmente che quella del medesimo Ercole adulto, sbranatore del leone nemeo, senza altre armi che le sue braccia, come nell’altra battaglia, cioè in quella de’ serpenti (3 aprile 1827).
<section begin="1" /><!--{{ZbPagina|4272}}-->di Ercole bambino, strozzatore dei due serpenti. E la crederò vera piú facilmente che quella del medesimo Ercole adulto, sbranatore del leone nemeo, senza altre armi che le sue braccia, come nell’altra battaglia, cioè in quella dei serpenti (3 aprile 1827).




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{{ZbPensiero|4273/1}}Metrodoro epicureo ap. Ateneo, l. XII, p. 546. f. ὁ κατὰ φύσιν βαδἱζων λόγος ''che'' {{Sc|cammina, procede}}, ''secondo natura''. Il qual luogo è spiegato dal {{AutoreCitato|Isaac Casaubon|Casaubono}} negli ''Addenda Animadversionibus'', al capo 12.
{{ZbPensiero|4273/1}}Metrodoro epicureo, ap. {{AutoreCitato|Ateneo di Naucrati|Ateneo}}, libro XII, p. 546, f. ὁ κατὰ φύσιν βαδἱζων λόγος ''che'' {{Sc|cammina, procede}}, ''secondo natura''. Il qual luogo è spiegato dal {{AutoreCitato|Isaac Casaubon|Casaubono}} negli ''Addenda Animadversionibus'', al capo 12.




{{ZbPensiero|4273/2}} Nella version latina di quel passaggio del ''Riccio rapito'' di {{AutoreCitato|Alexander Pope|Pope}} (canto 1) che contiene la descrizione della ''toilette'', fatta dal Dottor Parnell (versione assai bizzarra, e che parrebbe piuttosto fatta nell’ottavo secolo che nel decimottavo, poiché consiste di versi dei quali ogni mezzo verso rima coll’altro mezzo, per esempio ''Et nunc dilectum speculum, pro more retectum, Emicat in mensa, quae splendet pyxide densa'', che sono i primi), trovo questi due versi, di séguito: ''Induit arma ergo Veneris pulcherrima virgo: Pulchrior in praesens tempus de tempore crescens'', dove, come si vede, ''ergo'' fa rima con ''virgo'', e ''praesens'' con ''crescens''. Che dicono gl’italiani di questa pronunzia? (Recanati, 5 aprile 1827). Vedi p. {{ZbLink|4497}}.
{{ZbPensiero|4273/2}} Nella version latina di quel passaggio del ''Riccio rapito'' di {{AutoreCitato|Alexander Pope|Pope}} (canto 1) che contiene la descrizione della ''toilette'', fatta dal Dottor Parnell (versione assai bizzarra, e che parrebbe piuttosto fatta nell’ottavo secolo che nel decimottavo, poiché consiste di versi dei quali ogni mezzo verso rima coll’altro mezzo, per esempio ''Et nunc dilectum speculum, pro more retectum, Emicat in mensa, quae splendet pyxide densa'', che sono i primi), trovo questi due versi, di séguito: ''Induit arma ergo Veneris pulcherrima virgo: Pulchrior in praesens tempus de tempore crescens'', dove, come si vede, ''ergo'' fa rima con ''virgo'' e ''praesens'' con ''crescens''. Che dicono gl’italiani di questa pronunzia? (Recanati, 5 aprile 1827). Vedi p. {{ZbLink|4497}}.