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Versione delle 22:21, 6 ago 2019

Eleonora. Questo è troppo soffrire. Prenderò il mio partito. Farò quelle risoluzioni che mi convengono.

Roberto. Ne farò io una sola, che valerà per tutte le vostre.

Zelinda. No, signor padrone, per amor del cielo....

Roberto. Voi perseguitate a torto questa innocente, (ad Eleonora)

Eleonora. E’ innocente, come voi.

Roberto. Sì, come me. Che vorreste voi dire ?

Eleonora. Due perfidi....

Roberto. Parlate bene.

Zelinda. Vi prego....

Roberto. Venite meco, non posso più tollerarla. (a Zelinda)

Eleonora. Sì, ricoveratela sotto de’ vostri innocenti auspici. (con ironia)

Roberto. Andiamo. (a Zelinda, fremendo)

Zelinda. Signore, lasciatemi qui un momento. (a Roberto)

Eleonora. Ecco il bell’acquisto C) che ho fatto ! un marito, che potrebbe esser mio padre.

Roberto. Sì, per il consiglio, per la prudenza.

Eleonora. E ho da soffrire tutte le sue imperfezioni?

Roberto. Di quali imperfezioni parlate ?

Eleonora. Di quelle del cuore, di quelle dello spirito, e di quelle della persona.

Roberto. Andate, che non posso più tollerarvi. (parte)

SCENA XIV.

Donna Eleonora e Zelinda.

Eleonora. Per causa tua, disgraziata.

Zelinda. Signora, se sapeste lo stato mio, vi movereste a pietà di me.

Eleonora. Pretendi di migliorare il tuo stato alle spese di mio marito ?

Zelinda. Ah no, signora, ve r assicuro. Sappiate che per mia disgrazia.... ( I ) Nelle più antiche edizioni : bel acquiato.