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Versione delle 23:15, 8 lug 2019

ALL’ILLUSTRISSIMO E CLARISSIMO . SIGNOR SENATORE

GIULIO RUCELLAI

PATRIZIO FIORENTINO

CAVALIERE DELL ORDINE DI S. STEFANO, SEGRETARIO DELLA GIURISDIZIONE ecC.

QUANDO mi proposi 0), ILLUSTRISSIMO Signor Senatore, di consagrare a Voi una delle mie Commedie, a solo fine dì decorare le Opere mie con un sì illustre venerato nome, non pen- sai che ciò fare da me dovevasi, accompagnando la Commedia con una lettera (2), Ora ch’io prendo la penna in mano per farlo, conosco quanto malagevole cosa sia lo scrivere ad un personaggio, quale Voi siete, riguardevole per tanti titoli e per tante ragioni, unendosi in Voi tre qualità eccellenti, di perfetto Ministro, di saggio Filosofo e di eruditissimo Letterato. Della prima qualità insigne, che vale a dire dell’onorevole presente carico che soste- nete, non e da me il favellarne, èco facendo soltanto alle voci comuni che vi applaudiscono, e a quelle ancor più precisamente, che dalla Cesarea Corte derivano ; potendosi dir di Voi, che quelli unicamente amici Vostri non sieno, li quali nemici sono della ve- rità e della ragione. Del modo Vostro savissimo di pensare, della letteratura ed erudizione Vostra, posso con maggior fondamento fra me medesimo ragionare, poiché ammesso avendomi Voi beni- gnamente all’amabile conversazione Vostra, deggio con verità as- serire, non essermi da Voi alcuna fiata diviso, senza V acquisto di qualche fondata massima, di qualche erudizione novella. Il feli-

(I) Nel l. II dell’ed. Paperini di Firenze, dove uscì per la prima volta nel 1753 questa lettera di dedica, leggesi : mi proposi nell’animo. (2) Pap.: la Commedia medesima con una rispettosa mia lettera.