Utente:Xavier121/Prove: differenze tra le versioni

I NIBELUNGHI

Volume I

CjT\u Jm,. y°<

fA- Vi - -f±

ULRICO HOEPLI

LIUKAIO'KDITOKK UKLLA Kit AL CASA

DI

ITALO PIZZI

l'KOI'KIKTX LETTERARIA

3*36*83. - l'innto, Tip. ili Salvadorc I.anili.

UHM

IMtMdl

A

INTRODUZIONI-;

■*

antichi miti degli eroi uccisori di mostri e ì

di dragoni, dei quali sono piene le mito- i

i

* :

Nè si potrebbe ora conoscerli, nè ci sarebbe

1 Nibelunghi XI

ora dato «li considerarne l’importanza sto¬

rica, se essi non venissero dichiarati am¬

benché con differenze non lievi, trovasi nar-

*

XII

/ Nibelunghi

zione dei Nibelunghi è un fatto che sem-

*

I Nibelunghi Xlll

bra storico c tale dev’essere certamente.

dati da re Gundebaldo di Borgogna, allor¬

xiv / Nibelunghi

quando, nella sua raccolta delle leggi, volle

parlare dei suoi predecessori. Attila poi,

Che anzi, mentre nell’Edda scandinava,

■*

I Nibelunghi

xv

cisori.

Z

XVI

/ Nibelunghi

hilde che si crede mortalmente offesa, sol-

/ Nibelunghi xvn

lecita Hagen di Tronega, il più fido amico

di Gunther, a vendicarla. Hagen allora, ac¬

però sono essi accolti assai freddamente da

c

i xvui I Nibelunghi

: Kriemhilde e poi, dopo un fiero combatti-

: Sifrido, nell’Edda trovasi che Gudruna,

: fatta da senno la pace con Gunnar e con

Hògni, come essi con gli altri fratelli en¬

trano nella reggia di Atli, per invito di

compagnano e informano il racconto, tro-

*■'

4

/ Nibelunghi

: trova nella figura del fatato Sifrido, nei

: Nibelunghi, o inscientemente o di propo-

I Nibelunghi xxi

sito deliberato, è detto e rappresentato in

palmasse la bella Kriemhilde.

*

XXII

l Nibelunghi

*■

■*

I Nibelunghi

XXIII

nuti di coprir d’oro la pelle dell’uccisa vi- E

* * »

"••••HIIIIIMMIIIIIIIMIIMIIIIIIIMIMIMIIIMIIIIIItllMIMtlltHHMIlHHMMMMMIIMItll

4*

toccato quel cuore col dito per provar s’era

+£+mmmmii ■■■■■■■■un mulinimi munitimi

j al punto d’esser mangiato e postosi alle j

| labbra il dito, scottato dal grasso ardente, {

: Perchè Sigurdh, ucciso Regine tolto con sè :

4*

5 xxvi I Nibelunghi

\ il tesoro, prosegue il suo viaggio finché :

*

/ Nibelunghi

xxvil

entra nel castello e si posa accanto a Bryn¬

compiuta la bramata vendetta, sale volcn- [

:

terosa sulla pira e là si uccide di un colpo i

di spada accanto al cadavere di Sigurdh. =

*■

*

I Nibelunghi

XXIX

Ma quale sia stato il poeta che ha ridotta

*

*f*

5 xxx / Nibelunghi

^■■llllllllllllll|ll||l||||f||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||| mm,11,iimin,

•f* f

1 Nibelunghi xxxi :

pubblico lo stesso fatto. Queste testimo- |

I cortigiano, un elegante cavaliere delle corti :

miniai

*■

*r

porta il titolo: Der Nibelunge liet, che si-

*

gnifica: la Canzone dei Nibelunghi, quella

stessa che qui diamo tradotta col titolo : /

cioè:

e

XXXIV 1 Nibelunghi

turale, ma gli vennero essi piuttosto con le

+^4MIIIIIIIHIIIMIIIIHnHltMltlilllH<imillll I I

❖

I Nibelunghi xxxv

l’aiuto suo fortissimo, cd egli non solo pro¬

una grande e gloriosa impresa laddove si

richiedano forza di mano, ardire di pro¬

♦f*

! XXXVI / Nibelunghi

: loro re e della terra dove son nati, cadranno

*

I Nibelunghi

XXXVII

gen, fatta la prova del gareggiar correndo,

trafigge di pugnale l'infelice che crasi chi-

4

*

| freni. Ma, e per la meditata vendetta e per

*

1 Nibelunghi xxxix z

I il desiderio di riaver l’oro dei Nibelunghi |

* 4*

♦r

XL

I Nibelunghi

*

:

J Nibt'linigìii

: maestà e grandezza non si trovano, molto

*

*

xlii / Nibelunghi

tanto amore la sua eroina da raccontarne e

a tener conto di pianti di femmine. Dal qual

fatto abbastanza s’intende che Hagen è cs-

I Nibelunghi xliii

senzialmente feroce e spietato, spietato tal-

epopee, dovute in gran parte al genio po- :

polare. Nelle quali fu già osservato che ac- :

Ill>^

xliv 1 Nibelunghi

: l’importanza del secondo eroe rispetto a

: quella del primo, che il primo, anche con

tutto il suo senno d’autorità, non potrebbe, :

senza l’aiuto del secondo, condurre a ter- :

sonaggio più inetto e insipido, tanto da ba¬

star poche parole per tratteggiarlo. Di suo,

veramente, egli nulla fa, perché egli non può

conseguir la mano della fiera Brunhilde se

di Rustem, la bella Bànùgushasp, una eroina

vincitrice di fiere, di mostri e di eroi, è data

I

IIMIIttllllMI

È

-4*

xi. vili 1 Nibelunghi

piuttosto che l’Etzel dei Nibelunghi, in

*

*

I Nibelunghi

XLIX

g

*

nella quale il mito e la storia, anche con

inevitabili anacronismi, trovano il loro posto

quell’incessante accennare alla lontana e

pure inevitabile rovina che travolgerà tutti,

un giorno, gli eroi, intanto che fa presen¬

tire la forza ineluttabile del fato, come av¬

belunghi, sembra essere calma di rassegna-

ni 1 Nibelunghi

zionc placida, non giil di equilibrio dello

animo; tranquillità voluta, non nata da sè,

♦

*■

1

I Nibelunghi

*'

*■

LIV

/ Nibelunghi

4* 4*

/ Nibelunghi LV

: tranquilla corrente della narrazione epica :

: ha bisogno, essa pure, di qualche pausa, |

ì qualche pensiero generale, o qualche ac- ;

LVI / Nibelunghi

cenno a ciò che verrà dopo o a qualche altra

cosa, un che di superfluo veramente, per cui

*

/ Nibelunghi

L VI I

z il traduttore che traduce in versi, non deve

:

:

I Nibelunghi

eia e rattoppata traduzione (se tale si può

*

♦ ♦

I Nibelunghi lix

mente ciò che notammo nel farne la lettura

X

LX / Nibelunghi

nuità che è propria della narrazione epica,

e quell’artificio abusato troppo spesso o del

impropria nel racconto. Ma che talvolta il

\ poeta dei Nibelunghi sembri più cronista

I Nibelunghi lxi

che epico cantore, abbiam detto più sopra ;

avvenimento. Ma il poeta dei Nibelunghi

lxii / Nibelunghi

non ha saputo, come ha fatto il poeta del-

l’Edda, abbracciar d’uno sguardo la terri¬

procede tale disposizione e ordine del rac¬

conto) è impacciato nel dire e descrivere

: qual fu la sorti; di ciascuno dei suoi perso-

| naggi. Che se fosse lecita una comparazione

I francesi, gli dichiarò che gli avrebbe get-

^^^■11 Ulti II HI limili MIIIIIIIIII ■•■■■■IMI I II MIIIMIMIMIII

lxiv / Nibelunghi

tato dalla finestra il libro, perchè assoluta-

posseduto.

La lingua del poema dei Nibelunghi è il

I Nibelunghi

mcdio-alto-tedesco, incerto molte volte nelle

Milano, Pirotta c C., 1847.

•f*

i care dei versi del Ccrnezzi; dirò soltanto

: che la traduzione non sempre c fedele e che

E valli dei messaggieri. Allora a Sifrido e a

É Kriemhilde, ad ambedue, fu detto clic erano

I Nibelunghi lxvii

venuti cavalieri che portavano tali vesti quali

dove giacea riposando. Pregò allora un’an¬

cella di andare a una finestra; e costei vide

z lxviii / Nibelunghi

§ l’ardimentoso Gere starsi nella corte, lui e

dei Nibelongi i dolorosi eventi.

♦

I Nibelunghi LXIX

E il testo dice : < Io non posso dirvi ciò che

■*

:

I Nibelunghi

: Il quale, giovane animoso e nutrito di buoni |

I Nibelunghi lxxi :

credo che le due traduzioni possano stare E

accanto l’una dell'altra, essendo differenti 1

❖

lxxii I Nibelunghi

sia persiana, non mi accinga ancora, se po¬

trò far tanto, a tradur l’Edda, della quale

'W'

IIIIfMIMIIMMIIIIIIIIIttlllllllllllItllMIIIIIIMIIIIIIII

I NIBELUNGHI

❖ *

Avventura Prima

kklemhii.de

E per essa dovean molti gagliardi

| Perder la vita. All’amorosa donna

: Ben s’ addicea l’essere amata, e lei

Della lor terra, con pregiato onore,

*■ - 4

I Nibelunghi 5

: In fino al tempo de la morte. A morte

E questi prodi in cura avean la corte

E le feste e gli onori, ei di tre prenci

6 I Nibelunghi

I fidi amici. Ed clli avean pur anco

Ad Ute madre sua, nè alla sua buona

Figlia esplicar potea meglio colei

Il sogno. Un nobil uom, disse, gli è il falco

Quale allevasti ; e se guardar noi vuole

Si fé schiva d’amor; quindi ella visse,

• •■■hi "lini imi •mi 4

I S I Nibelunghi

i Ella si dolce, molti giorni assai

•w

=

Avventura Seconda

SIKKIDO

Giovani ancora, meraviglie assai

2

Dir di Sifrido si potriano e quanto

Onore attorno gli cresceva e quanto

Omar gli fean Sigmundo e Sigelinde,

E sapienti, a cui note le leggi

11

: Eran d’ onore, anche l’aveano in cura,

: Meraviglie narrare altri potria

\ Di quella festa. Molto onor per doni

1*

z 12 I Nibelunghi

: Aveano i savi di giovar col senno

: I garzoncelli, come già per essi

I Nibelunghi 13 :

: Altri adoprava un di. Feste e tripudi

L’ospite regio di cessar. Fùr tratti

Di là i destrieri, e vidersi ben molti

f t

! 14 / Nibelunghi

:

/ Nibelunghi 15

Ond’ erano venuti alla sua terra,

Gradito al cor cosi gli venne. Intanto,

A lor diletto mai non volle in capo

16 / Nibelunghi

Recar corona ; disiò soltanto,

Ei prode e baldo cavalier, di sire

E nome e potestà per ogni assalto

Cli’ egli temea per la natia sua terra.

5W

& à à é éàsfe ffe à àéMAÈA

18 I Nibelunghi

Kriemhilde a sè medesma in suo pensiero

Non concedca per eh’ ella mai volesse

Cui, s’egli brami donna aver, costei

Per amor non convenga, inclita donna.

1 Nibelunghi 19

Cotal novella udì Sigmund. La disse

Aita ti darò fino alla mjta,

Ben che molti superbi e riottosi

IIIIIIIIIHIIIIMIIIIIIIIIIIIHIIHIIIIIIIIIIIIIIttlItlllMIIIIMIIIIM

*

La fanciulla acquistar. — Si di cotesto

Altri mi favellò, prence Sigmundo

1 Nibelunghi

21

4* 4*

! 22 1 Nibelunghi

: Donna, sul mio voler, eh’ io già presumo, :

: Senza cura o pensier, stirmi diuanzi

*■

❖

I Nibelunghi

23

: Di Sifrido e de’ suoi. Chiedeva intanto

ì Vènia al viaggio appo i Burgundi il prode.

Vènia gli concedcan con molto affanno

\ Il prence e la sua donna, ed ei con molto

*

❖

I Nibelunghi

25

Suoi ospiti accogliean, togliean di mano

I palafreni con loro ampi scudi.

26 / Nibelunghi

Di là essi volean fino a le stalle

Niun però ne la terra di Borgogna

Li conoscea. Di questo al prence incolse

I Nibelunghi 27

Alto stupor, donde venisscr mai

Io ben farò. — Ciò disse. A una finestra ;

:

4

*■

*

:

I Nibelunghi 29 :

Dinanzi a un monte, e ciò ben mi fu detto, =

4

: 30 I Nibelunghi

i Udimmo a raccontar, tante egli vide

: Lucenti gemme, che ben cento plaustri

: Spada possente. Ond’ è che per timore

: Alto che avean del ferro e dell’ eroe,

1 Nibelunghi 31

Molti giovani prenci a lui sommisero

visibile chi la portava.

I

Forza (u eh’ ci giurasse, onde qual servo

Servisse al prode. E in ogni cosa invero

*■

♦ ♦

I Nibelunghi

Prodi segnaci. Or dobbiam noi discendere

Sifrido, perchè mai giunto qui

Alla terra burgundia esser venuto.

5

*■

*

I Nibelungili

35

♦J*

: 36 / Nibelunghi

: E a quel di noi che l'altro vinca, tutto

j Sommesso resti, e la terra e le genti.

+ +11 ■••■(•••■••Utili III •••••••■■■•••Il IM1MII ••*••• MI

*■

I Nibelunghi

37 =

IHMIIIMI II MIMIMI IIHII

MIIMIIMIII IIMMMIIMMM IMIIMMMMMMMMMMI

■*

38

Qui fra i Burgundi ? — Ma tacer doveano ; =

Tal di Gernòt era il consiglio. Voi,

Disse d’Ute il figliuol, coi vostri amici

Che qui venner con voi, tutti ci siete

Che niun fu visto là che odio gli avesse.

/ Nibelunghi

40 / Nibelunghi

I re co’ lor compagni a’ lor sollazzi

I giovani, famigli e cavalieri,

Ciò sovente Kriemhilde, inclita donna.

I Nibelunghi 41

Per la finestra riguardava. Allora

Tutti ad un punto i cavalieri ancora

a

Dovean partir, con essi anche Sifrido.

Questo era duol per le fanciulle, ed ci

Veder potè, colei, donde più tardi

Molto amor, molto affanno incolse a lui.

Avventura Quarta

In qual modo Sifrido combattè coi Sassoni.

Vennero intanto, quali i suoi nemici

44 / Nibelunghi

Gl’ invtavan cosi. Di lor novelle

Gli nomini ignoti fur richiesti allora,

Sappiate voi su la mia fede. Intanto,

♦f*

«5 = '

Avverrà lor viaggio dopo due

Fu ben co testa. Nel secreto core

I■ I • 11• 11 II11• l• 4

46

I Nibelunghi

E I nostri amici. — Disse poi: Di tanto

E A Sifrido perchè non farem cenno ?

I Nibelunghi 47

Ai messaggieri indetti fur gli alberghi

In secreto portar. Del cor l’angoscia

Lamentando svelar si dee soltanto

48 l Nibelunghi

A fidi amici. — A Sifrido si fea

Pensiero abbiate voi. Pace rendete

*

19

All'alma vostra, e quel che v’accomando =

Meglio fidar. Ma, intanto, i messaggieri

Fate voi che cavalchino a lor case

i

*

| Di ricusarli, e preser lor commiati

*

I Nibelunghi 51

E di là si partir gioiosi e lieti.

mila e più assai. Con essi, cavalcando,

De’ Burgundi alla terra andar bramavano.

t

: 52 1 Nibelunghi

] Annoverarsi in quel drappel d’eroi.

Prence signor, restate al vostro ostello,

IIIMIMMMIMI

/ Nibelunghi 53

| Chi de’ compagni qui sarà di noi

54 1 Nibelunghi

A difesa? Davver! che non si fece

Più fiera entrati in suolo di Sassonia !

Rotte le guigge a molti caschi. Ei vide

L’ampia schiera de’ Sassoni pel campo

u

♦

Armato egli era. Principe Sifrido

*■

: 56

/ Nibelunghi

: Avean da lungi, ma là scesi ancora

Non eran elli, che la sua vittoria

Già toccava Siindo, con le sue

Gravi ferite a re Liudgasto inflitte

Forza e vigor; soltanto uno lasciava

Alla sua vita, e quei rapido assai

s

t

4.,

/ Nibelunghi 59

: Ch’ io ben posso a le squadre di Liudgero

: Tutti condurvi. Là vedrete voi

: Eran con le lor genti e con lor spade

|

: 60 I Nibelunghi

| Acute in mano i Sassoni guerrieri,

i E grandi fùr le oprate meraviglie

: Da principe Dancwarto. E prova intanto

l

*

: Fin ch’ei rinvenne. Per tre volte avea

*

IIMIIMIIMIIIIIIIMMIIMII'

/ Nibelunghi

|

:

:

*

Da’ lor destrieri, e l’un dell’altro incontro ;

Correansi intanto e Sifrido valente

64 / Nibelunghi

E re Liudgero. Giavellotti acuti

Chiese, e la pace gli fu data poi ;

/ Nibelunghi 65

Ma dovea rimanersi di Gunthero

Prigioniero alla terra. A ciò la mano

Fean riportar da’ lor valletti l’armi

Di Borgogna gli eroi, quali Sifrido

li

♦f*

: Ella già non osò, poi che del core

: Il suo amico diletto era fra i prodi.

I Nibelunghi 67

Venirne a le sue stanze il messaggiero

Cosa qual’ aura innanzi al prò’ Sifrido,

08 1 Nibelunghi

Figliuol di re Sigmundo. Elli atterraro

Morti ben molti valorosi ; eppure

I Burgundi superbi hanno compiuta,

Onde seppero ci sì guardar l’onore

Dall'ignominia. E vidersi deserte,

Per lor colpi di man, di cavalieri

Che là si vide allor, con fiera voglia

70 / Nibelunghi

Di Sifrido compia l’inclita mano;

Ricchi perciò alla terra di Gunthero

E quei che oltracotati in riva al Reno

Disdicean l’amistà, di re Gunthero

Or prigionieri star si dènno. Addotti

Con nostra gioia in questa terra ei sono.

Corsero allor molte fanciulle vaglie,

Guardavan elle in su la via ; fùr visti

72 / Nibelunghi

: Molti allor de’ più nobili e gagliardi

Pianger caduti. Incolume chi venne,

Molte portò con sè targhe squarciate ,

r

*

: Render dovete lor grazie cortesi.

: Niun re giammai vincea, si come voi,

7* / Nibelunghi

Tanti illustri captivi. Or noi ben grande

Quali s’ingiunse di celar, le donne

A lagrimar perchè non fosser tratte,

I Nibelunghi

Mentre, stanchi dell’armi, fean ritorno

Dovrebb’ei compensar le genti sue,

76 / Nibelunghi

Ch’elle con molto onore il suo comando

Avean compiuto inver. Ma disse allora

Avvenne da que’ di. Ma quei soltanto,

MIMMI I IMI MMMMIMMMM IMI'MIMI MIMIMI MMMMMMMI IH ||||

Della vaga fanciulla per desio,

/ Nibelunghi

77

A venirne vicini, e furon molte

Splendide vesti dagl'involti tratte.

Anche per genti cstrane Ute regina

Splendide fè apprestar le vcstimenta.

Avventura Quinta

In che modo Sifrido vide Kkiemiiildb

Gislhero giovinetto unqua non fue;

♦!*

: Egli e Gernòt c d’ambo csti gagliardi

: I valorosi gli ospiti e gli amici

*

:

1 Nibelunghi

81

:

il

Questo consiglio seguitò, dice»

Prence Gunthero. E chi n’avea l’annunzio

A servirla condotti, a lui cognati,

Cognati a lei, venisser tosto; e questi

1 Nibelunghi 83

Avcan lor spade strette in pugno. Questo

Y

s 84 I Nibelunghi

: D’inesperto garzon. Ma s’io dovessi

; Da te partirmi, con desio più dolce

10 mi morrei. — Per questi suoi pensieri

Più fiate ei si fe’ rapidamente

Tutti, ned io giammai di tal consiglio

86 / Nibelunghi

Avrò vergogna. Fate sì che venga

Da mia sirocchia principe Sifrido,

Quand’ ella innanzi a sè vide arrestarsi

L’altero garzoncel, ratto del viso

Le si accese color. Voi benvenuto,

Prence Sifrido, la fanciulla disse

Ebbesi allora, poi che accanto a lui

88 I Nibelunghi

Quella appunto venia eh’ egli d’amore

Bramava posseder. Molti gagliardi

Per la man di Sifrido. Oh ! nella terra

') Detto con ironia. Cioè con gran dispiacere.

I Nibelunghi 89

Del regno mio non voglia mai l’Eterno

Era per caldo amor. Quand’ ella uscìa

12

Dal monastero (uscito erane primo

Il giovinetto), a lui, gagliardo e prode,

Starsi fu vista la fanciulla, intanto

inumiti UHM

1 Nibelunghi 91

Ch’ella andarne solea, dinanzi a’ suoi

Giavellotti avventar. Molti in aita

Venian per essi, chè gran gente seco

92 / Nibelunghi

Avean pur anco. Ma nei di giocondi

• •ilMIIIIIIMIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIHIMIIIIHIIIHIIIIMIIIIIIIIHIIIII'

/ Nibelunghi 93

Egli ebbero a lasciar. Là ’ve Sifrido

Rinvenne, andava allor prence Gunthero.

Vi dia la mano sicurezza e pegno.

94 1 Nibelunghi

Questo consiglio seguirò. - Con questo

Andavan elli, e a’ lor nemici intanto

Gentil di Niderlànd. Egli co’ suoi

Andarne si vedea di giorno in giorno

Appo donna Kriemliilde. Eppur, volea

Chieder vènia al partir Sifrido ancora,

Io tornarmi volea, ma Giselliero

Impegnando sua fè vinsemi ’l core.

Per amor degli amici, in questa guisa

Là si rimase il valoroso. In altra

Amor gli dava; e per l’amor quel forte

Giacquesi poi miseramente estinto.

nilllIMMIIIHIIMMMIIIIIIIIMIIIIIinilllliltHMIIIIIHMMIIMMl

«MI................................II.................................

Vedea giammai. Più in là che da misura

Era leggiadra, grande il vigor suo,

13

*

*

*

1 Nibelunghi

99

*

*

Sifrido, in la tua man, disse Gunthero,

Io ti prometto; e se Briinhilde adorna

L’inclita donna con molt’artc. Ancora

♦

Di tal foggia composta era la veste,

Che ogn’ uom ravvolto in lei fea quante cose

Di cavalieri, ed io dirò pur anco

Chi nosco esser dovrà. Giù fino al mare

102

1 Nibelunghi

Il buon guerrier soggiunse :

| Cosi vogl’io dalla mia dolce madre

un mi inumimi in in mi mimi il li iiiu il ii ni il mi t m nn ninni min unum m mi il in tmiuimiiiiii'

*

❖

*

Le compagne di lei, qual s’addiceva,

Erano ornate ; e come quella intese

Ch’io bene ascolti quali son fanciulle

• IIIIIIIItlltIMIItMMMIMIIIIIIIIIIIHIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII lllllllll'

I Nibelunghi 105

Che bramate cercar, per l’amor vostro,

E dinanzi a colei vesti pompose

14

i 106 I Nibelunghi

: Recar ci è d’uopo. - E a lui la giovinetta:

: La giovinetta. Serici broccati

^X+IIIIMIIIIIIIIII mutilimi

I Nibelunghi 107

Ho qui con meco; or fate voi che targhe

E destrezza d’assai. Si come neve

• III immillili IH IMIIIIIIIIMIIIIIIIMIIMIIIIIIIIIHIf III HIIIIIIII

1

*b

Indegne anche estimar le bianche pelli

Degli ermellini, e neri quanto è scheggia

iiimmiimimiiiiiiiiiitmmiiiiimmiiiiiimimimmmm

/ Nibelunghi 109

Fu allor mandato, s’elli mai le nuove

Lor vestimenta rimirar voleano,

Sia che lunghe agli croi fosser soverchio,

Sia di soverchio brevi. Oh ! ma in perfetta

Nobil fanciulla ritrovar potreste.

Io credo si che lor diceva il core

r

*

4*

: Dis'iosi gli eroi, si che da donne

: Leggiadre allor si iè gran pianto assai.

*

*

113

i Rinvenir si potea. Lor palafreni

*

*

114

/ Nibelunghi

*

*

1 Nibelunghi 115

L’avvenente fanciulla. A me colei

La mia persona. E volentieri in questo

Io vo’servir, perch’ella sia mia donna.

Avventura Settima

In che modo Guntiikro vinse Brunhilde

Accortamente sogguardar dovete

A le fanciulle, principe Sifrido

118 / Nibelunghi

Allor rispose, e dirmi poi qual d’esse

Ma quanto feano allor, più tardi a noi

■*

I Nibelunghi 119

= Altri narrava. Per gl’ ignoti eroi

') Dell’essere servito da Sifrido che voleva

passare per suo vassallo. Vedi più sopra.

\ Il suo destriero si adduce» pur anco,

; E tal servigio rade volte assai

Ben costrutti, che agli uomini leggiadri

Fino agli sproni discendcan. Que' brandi

121

Recavano gli eroi ardimentosi

Avea sua stanza l’inclita Brunhilde.

Fu dischiuso il castello, ampie le porte

Furon dischiuse, c corsero all’incontro

Di Brunhilde le genti e ne la terra

Molti leggiadri eroi, con vesti attorno

Degne di prenci, accorrere da tutte

Partì alla corte; ma d’assai più grande

Era agli ospiti arditi il riguardare ■ ).

•) Più che agli altri ei-oi, si guardava agli

stranieri allora venuti.

124 / Nibcìungili

Poter di ciò, di principi su molte

Suo vago aspetto, ed egli, in tutti pregi,

/ Nibelunghi 125

È baldo e ardito cavalier d'assai.

Disse allor la regina: Or mi si porti

Ciò che a lui disse la regai fanciulla:

126 1 Nibelunghi

Sifrido, in questa terra il benvenuto

Mi siete voi. Ma che vuol dir cotcsto

Ma s’avess’io di tonto ricusarmi

Potere avuto in me, ben volentieri

Lasciato avrei cotesto. - Ed ella disse:

Poi ch’è tuo sire e tu se’ l’uom di lui, ;

Ardimentoso e gl’ indicea sommesso

Ch’ci volesse dinanzi a la regina

128 / Nibelunghi

Tutto ridire il suo voler, del core

Inclita spoglia. Acconciamente ell’era

Composta ad arte, di bei fregi adorna

llllllillllItHIIMIll +

1 Nibelunghi

A molti arditi eroi, che furo addotti

*

Questo a mirar, dovea compirsi ’l gioco,

Ed eran più d’assai che settecento

Di passamano, e su quel fregio stavano,

Verdi com’erba, preziose gemme,

I Nibelunghi 131

Che contro a l’or, con inclito splendore,

f

: 132 / Nibelunghi

\ E cuspidato un giavellotto, quale

: In ogni tempo ella scagliar solea,

: Cosi parlò : Mi tocca un pentimento

: Del cor per questo mio viaggio in corte.

4*

/ Nibelunghi 133 f

Acuti e buoni. Mansueto allora

Di tal virago si faria l’orgoglio.

I4 +

i 134 / Nibelunghi

£ Pietra avventar ; cosi avventa che grande |

*

I Nibelunghi 135

Fu corruccio ai Burgundi. Oh! per le mie

! Iti ili •••••• UH II III I Il HI ♦

: 136 / Nibelunghi

: Andar disciolto. Porgimi lo scudo,

: Lascia ch’io ’l rechi e nota con tua cura

: Si che la fiamma lampeggiar fu vista

: Là per gli anelli. Vacillar di sotto

I Nibelunghi 137

Ma rilevossi rapida la bella

18

Briinhilde e disse: Nobil cavaliero,

Gunthero prence, grazie di tal colpo !

E più lunge d’assai lanciò la pietra

E dietro le balzò più lunge ancora,

1 Nibelunghi 139

: K per l’arti sue belle ebbe di tanto

: Col vigor di sua mano. E il nobil prence,

♦

E cortese e gentil, pieno d’affetto

Li salutava, e lui prendea per mano

Come se nulla ei ne sapesse, l’uomo

I Nibelunghi 141

Comportavasi accorto, e la regina

Cosi parlò: Deh! come avvenne adunque

Aver contezza li congiunti miei,

: 142 / Nibelunghi

: Ragion così lasciar questa mia terra.

: È d’uopo sì che i miei più lidi amici

Grave ed acerba l’inclito fanciulla!

Io questo impedirò, dicca Sifrido,

I Nibelunghi 143

Eroe gagliardo ; nè vogl’ io che avvenga

Fra pochi giorni assai farò ritorno.

Che m’inviaste voi, dite a Brunhilde.

i ninnili mi hi il imi nini iniii^A^

Avventura Ottava

In che modo Sifrido si recò

Che vento impetuoso il navicello

19

Via sospingesse. Oh no! di Sigelinde

Leggiadra il sospingea l’inclita prole!

- f

/ Nibelunghi 147

Teneasi a lato, qual dicea: Chi dunque

È costui che si forte i colpi mena

♦

148 I Nibelunghi

Fe’ de le porte l’orrido custode

I gheroni cader, sì che all’eroe

Ove rinvenne l’ospite, l’illustre,

Inclito assai, che avea di ceppi carco

Il gigante gagliardo. Era Alberico

Fiero c forte davver. L’elmo ei portava

f Ruvida si, che quei le voci sue

Alte d’assai levò. Quel trar feroce

Del giovinetto eroe fe’ ad Alberico

Rancura grave; e il nano ardimentoso

Pur che voi mi lasciate. — Ora v’ è d’uopo,

Disse prence Sifrido, irne veloce

E qui addurmi gli eroi, quali abbiam noi j

Migliori in guerra, mille Nibelunghi.

Rendea sue grazie. Ora v’è d’uopo, ei disse, :

>) Cioè anche con atti di ossequio, inginoc¬

:

152 I Nibelunghi

Di Brunhilde alla terra. Agli sporgenti

Merli del borgo si vedean fanciulle

1 Nibelunghi

153

Ampie le vele, che più assai d’intatta

JO

Sifrido distingue». ■) Lor si apprcstaro

Acconci ostelli e di lor vesti ancora

ciò, vedi l’Introduzione premessa da noi al

Poema.

Il nobil cavalier, vituperosa

Cosa ne vien, ch’ella sia mia, vogliate.

Egli disperde l’oro mio. Per sempre

D’alma riconoscente io per colui

156 / Nibelunghi

Sarò, che questo cessi. Ei si copiosi

.

*

157

Altri frattanto le colmò gli scrigni

: Da’ suoi consorti venti volte cento

: Uomini scelse, quali fra i Burgundi

i 158 / Nibelunghi

: Seco andarne dovean. Mille guerrieri

: Vento di mar si aggiunse amico, ed elli

: Dalla sponda partir con molta gioia.

r

l AUhiunghi 159 :

Quand’elli vi giugnean ricchi di molta

Gioia e letizia co’ lor prodi in guerra.

4

*

*

Avventura Nona

In che modo Sifiìido fu mandato a Worms

*

102 1 Nifolunghi

Piacciavi cavalcar. Niuno agli amici

Meglio potria di voi questo viaggio

Alla diletta mia sirocchia, a mia

f t

: Madre ancora, inviar, che noi pel Reno =

: Ci avviciniamo. E di cotesto voi

*4

16» / Nibelunghi

Ute regina, dite voi che in questo

Nostro viaggio d’animo giocondo

: Diletta accolga con amor sollecito,

:

4

♦

I E farmi udir dovete voi il mio

:

I Nibelunghi

Fratello, il re, dove lasciaste. Tolte»

*

/ Nibelunghi

167

Grave porta dolor pel fratei mio.

Le donne illustri ancora, ond’elle tosto

A lor vesti balzar, le cinser tosto,

; 163 / Nibelunghi

£ Sifrido in corte. Ed ei ben fea di buona

: Che giunger tosto ei vonno. — In lungo tempo

: Più gioconda novella unqua non ebbe

4*

/ Nibelunghi

un inni

170 I Nibelunghi

EUa gli dava in guiderdon. Ma l'alma

Di quel gagliardo anche era tal, che nulla

Cosa non gli sarà, di che servigio

Io far gli possa: e con amica fede

Ciò per lui si farà. — S’accrebbe in lei

Color del volto, qual per gioia assunse.

*

172 / Nibelunghi

Pur anco s’adornàr. Di re Gunthero

L’aula con arte s’impalcò da molti

Vennero i prodi ancora. Elli fean cenno

*

1 Nibelunghi 173

Di là recar dipinte in fulgid'oro

: ') Sgabelli per montare a cavallo (Bariseli). :

l 4

174 / Nibelunghi

Recavano lucenti. Anche venièno

Potria tal cura in sino al fin narrarvi.

..«4»

Cintole molte, artificiose e ricche

E lunghe assai, su le vesti lucenti

Altri apportava con pavesi e scudi.

*

Avventura Decima

In chc modo BkuNHH.de fu ricevuta a Worms

»

178 / Nibelunghi

Era lor man possente), ove, su l’altra

Sponda, gli amici si vedean del prence.

*•

*

I Nibelunghi

171

*

*

180

I Nibelunghi

') Indietro dalla fronte.

/ Nibelunghi 181

Fùr prese per la man da valorosi

Eroi ben molte donne adorne e belle,

') Cioè bellezza procurata ad arte con bel¬

letto c pittura.

Ma ognun più esperto, che miglior veduta

Ebbesi allor, che preferir poteasi

Si conobbero allor. Molle fanciulle

■*

1 Nibelunghi

l Ciò che feano armeggiando i cavalieri,

:

184 / Nibelunghi

L’aspra tenzone, sotto a molti vennero

Eccelsi padiglioni a sollazzarsi

Insieme ritornar. S’udiano intorno .

IIMIMIIIIMIIIIIItlllllllllllUIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMIII

I Nibelunghi 185

Da tutte parti altissimi di gioia

fallo.

24

Creder cotesto inver ! Ma pria che l’acqua

Si prendesse alle man del Reno il sire,

Ratto fu chiesta allor, perchè dinanzi

A re Guntliero ella venisse in corte.

IIIIIHIIMIII

/ Nibelunghi 187 :

Fratei diletto assai, me non dovete

Itili 4

Per nulla supplicar. Di tale io sempre

Esser vo’, cui promesso abbiate voi;

quale si doveano tenere i due fidanzati.

*"

I Nibelunghi

E la fanciulla lui, la giovinetta

nhilde e di Sifrido, ai quali qui oscuramente

si accenna, vedi l'Introduzione al Poema.

I

/ NibcluHgìii

: Fuggirei, perchè mai non dovess’io

| Starmi appo voi, quando dirmi non piaccia

Illllllltllllll

/ Nibelunghi 191

') Perchè tardavano a partire.

192 1 Nibelunghi

Venula gli saria dalla sua donna.

Briinhilde sua con amoroso sguardo

L’inclito duce fea dell’amor suo,

4*

I Nibelunghi 193 |

: Nobile e grande, omaggio a la fanciulla =

Quanto in tutti i miei di cercai bramoso ! - i

: 25

194

/ Nibelunghi

D’anima ostil si fece a lei Gunthero. -

Eppure ei si balzò dietro l’amore

J Nibelunghi 195

: Di lei con forza e tutta le scompose

Ed ei tutta la notte in fino al giorno,

196 I Nibelunghi

Fin che mostrassi fulgida l'aurora

Per le finestre, là dovette appeso

■*

/ Nibelunghi 117

E di cotcsto ebbe cura e pensiero

Ella pur anco. Vennero i famigli,

*"

*

1 Nibelunghi

Dei regi per onor. *) Ciò voi dovete

■) Furono armati cavalieri.

:

t|fmmiiiiiiH •

/ Nibelunghi 199

♦

:

| Fa di me stesso la sirocchia tua,

| Kriemhilde bella; e questa notte ancora j

Darmi pensiero. EH’è terribil donna!

Questo mi tolgo sulla fede mia,

I Nibelunghi 201

Sifrido rispondea, che opra d’amore

E quel di gli sembrò quanto son trenta

Giorni e lento e tardivo. Al dolce amore

se

*■

4».

*

Ei fe’ a spegnerle in man de’ giovinetti,

E fu noto a Gunthèr che giunto al loco

La voce sua, nè disse Verto. Intanto,

:

204 / Nibelunghi

Ben che nulla di lui chiaro vedesse,

La mia veste notturna in bianco lino

Cosi scompormi ! E siete voi villano !

1 Nibelunghi 205

Ciò vi sarà cagion di duol. La prova

206 / Nibelunghi

Prence Gunthero, e per l’uom si dolea.

Ma Sifrido più assai si vergognava

Trovò di passamano e avvinto il prode

■■■■■iiiiiiitiiiiiiiiiiiii,iill||||,|ll||l||llll|l|l|lll,l|

IIIMIMMItllll

1 Nibelunghi 207

Cagion gli fu di doglia il fatai cinto.

208 / Nibelunghi

L’uno dell’altro si giaceano al fianco

Prence Gunthero e la fanciulla adorna,

Ei si l’inchiesta indovinò, che in mente

Ella pensata avea; ma lungo tempo

I Nibelunghi 209

Ei le volle celar quanto per essa

; 27

è

Com’egli indisse, a’ viaggianti molti,

Oro fulgido assai, per l’onor suo,

Volle Gunthero, il prence ardimentoso.

*) I Nibelunghi.

! ffe A jfe è à ìfe à é é à à à à à ffe !

Avventura Undecima

Questo evitar che presto di soverchio

4-

212

/ Nibelunghi

Eredità felice, insiem con quante

*■

1 Nibelunghi

213

*'

4

T

/ Nibelunghi

*

/ Nibelunghi 215 j

Ostelli d’apprestar là 've ciascuno

Gli ebbe più cari, per la notte, in tutta :

Ch’ebbe da lui, si rallegrava, e intanto, :

Quanto più s’addicea, le ancelle sue

I

■ l'imilHllimilllHIHIti*

*

'*

217

Con molto amor, Kriemhilde bella e ancora

*

*■

218

Sigelinde cosi, la nobil donna,

: De’ congiunti del re ciò accadde invero.

A battezzarlo ei s’affrettamo e dato

Ili* UHM III ■ i III! •••••••1*1 Utili III ••••••III ItlllMIIIIII ■■■•••••• III

/ Nibelunghi 219

mmmmmmmmmi in ■immillili

220 I Nibelunghi

Un uom potean destro e gagliardo. E poi

Deli ! quanti amici il rio destin gli tolse !

Forte pugnando, e molti cavalieri

A morte egli atterrò gagliardi e illustri.

I Nibelunghi 221

Onore egli ebbe al suo desio conforme;

Con giustizia d’assai lacca la gente.

:W!

Avventura dodicesima

§ In che modo Gunthero invitò Sifrido alla festa

*

: 224 / Nibelunghi

I Veder Kriemhilde. E favellò in secreto

: Di ciò ch’ella volea. Ala i detti suoi

E Avvenir mi potrìa veracemente

4"

b

/ .Yì/'r lunghi

E questi innanzi a sè chiamò, per essi

!»

| Di Si/rido alla terra egli inviava

: Le sue novelle, e volentier Brunhilde

: Di venir cavalcando appo gli amici,

; Che altra festa non fia di lei più degna.

I Nibelunghi

227

A Sifrido, a Kriemhilde, altri dicea

Ch’eran venuti cavalieri, .quali

Recavano le vestì in quel costume

Che in Borgogna si adopra. Oh ! da un suo

*

*

A’ messaggieri con atto cortese

Rivolse allora. Principe Sigmundo

:

230 I Nibelunghi

Buono ed alto è davvcr. Diremo ancora

Ciò che la madre vostra impose a noi,

Per tutte lor virtù, d’anima franca

=

Il •«■■■•■

/ Nibelunghi 231

Buona e lieta sembrò. Congiunto a lei

232 / Nibelunghi

Era Gère, e d’assidersi gl’ ingiunse

L’ospite suo regai. Volle che fosse

I cavalieri valorosi n’ebbero

mmmmmmimmmmmmmmmmmmmimimmm

1 Nibelunghi 233

: Lamenti poi, ch'ei non poteano ancora

: Vostri gagliardi fino al Ren dovete,

: E dato allor vi fia con molto onore

Andarne fra i Burgundi. — Allora disse

Di Niderlànd il re, Sigmundo antico :

Volentieri alla festa egli verria.

E Sifrido e Kriemhilde in quella guisa

: Che udimmo raccontar, tanti fèr doni

A’ messaggeri, che recar que’ doni

: Bene fu accolto assai. Scesero tutti

*

r 236 / Nibelunghi

! Da’ lor cavalli e palafreni al suolo,

!

+

1 Nibelunghi 237

Se a noi viene Kriemliilde. E serba ancora

Egli vivesse. La sua mano ha chiuse

238 / Nibelunghi

De’ Nibelunghi le ricchezze. Oh ! un giorno

De' Burgundi alla terra elle venissero !

Pentole vaste ! Cibi s’apprestavano

Per quelli si che vennero alla terra.

AVVENTURA TREDICESIMA

In clic modo andarono siila festa

A casa abbandonar quel pargoletto

Di Sifrido, ligliuol di Kricmhilde,

E 240 I Nibelunghi

E questo esser dovea. Ma dal viaggio

Di Sifrido la donna. — E volentieri

Farò cotesto, ella rispose; a lei

I Nibelunghi 241 i

Debitamente la persona mia

31

m imi miiiMiiiiiiimiiii imi imi imi minmi mimi

♦I*.,

| 242 / Nibelunghi ;

ì Sempre l’anima mia ch’io vi dovessi

^^+MM IMI! MMMMMMMMMMMMMMMMMMMIIMMM II MIMMI IMI

t"

■*

«

■ IIIMIMIIIMIIIIHinMIIIMHinnillMIMMIIMIMIIIIIIIIIHM

244 I Nibelunghi

Per la man si prendean; ma l'inchinarsi

Molti s’udian sotto punture e colpi

Forti scudi suonar. Lungo indugiossi

immillili

/ Nibelunghi 245 :

A collocar come addiceasi allora

Incominciò i famigli. Klli fùr posti

i

I Nibelunghi

Per le tavole andar. Con molta cura

4^+limilllll MI II ■■«■■■!■ ■■■•■■■Il ■■•••••■I MlltMIlM ■■■*■■■ !■■■■ !■!*■■

J Nibelunghi

ì Pieno servigio si prestò. Sia quando

È Molte eclieggiaron trombe, e fu di corni

248 I Nibelunghi

Tanto grande il fragor, di flauti ancora,

Che per esso echeggiava alto a l’intorno

Seguìan da sezzo l’inclite regine.

Sull'erba elle scendean dal monastero

In arrestarsi, c a quegli ospiti suoi

Inchinevol dell’alma era d’assai

minai inni un mi imi

+ *

ààéààééààèééààé

:

:

Avventura quattordicesima

:

:

in» «

Le risponde». Se niun vivesse in terra,

Lui sol togliendo e te, potriano allora

Intendermi cosi, Kriemhilde mia,

253

Ho io colai, che in mano sua dovriano

•) Sifrido c Gunthero.

*

254 / Nibelunghi

Questo sermon tu lasci. — E non poss* io

Risparmiar mi vorrei. - Deh ! che soverchio

') Sifrido.

l Nibelunghi

T’innalzi tu, la regai donna disse.

Qui un di recasse. — Fra le donne invero

256 1 Nibelunghi

Grande un odio c d’assai levossi allora.

Ma Brunhilde dicea: Se mia vassalla

Ella condusse. Elle recavan panni

*

J Nibelunghi

l Lievi di seta oprati già in Arabia.

:

!

i

♦ ♦'

: Del re disse la donna. — Io questo dico,

| Kricmhilde rispondea. Quel tuo bel corpo

J Nibelunghi 259 E

Ebbe Sifrido in pria, l’uom che m’è caro, j

:

') Dell'essere stata chiamata concubina. ;

Odio immane fra lor. Ne fùr dolenti

E lagninosi poi molt’occhi fulgidi.

A me grave dolor, tanto sappiate,

Pel dir vostro toccò. — Rispose allora

Donna Kriemhilde : Anche potreste il passo

Cedermi innanzi, e farò chiaro il vero

Era intessuto in preziose gemme,

1

Che leggiadro era inver. Come ciò vide,

A pianger cominciò donna Bi itnhilde ;

Cinto ch’io già perdetti, c l'anel mio

:

IIIIIIUIIIIIII

1 Nibelunghi 263

La sposa tua, donna Kriemhilde. - Allora

264 / Nibelunghi

Disse prence Sifrido: E se tal cosa

Ella dicea, n’avrà, pria che da tanto

Di Brunliilde affliggea, la donna mia,

:

1 Nibelunghi 265

Ciò veramente a me saria dolore

A quel sermone Ortwin pur anco e venne

31

Sul morir di Sifrido. Anche sen venne

D’Ute nobile il figlio, Giselhero.

Brunhildc; vedi piti sotto.

I Nibelunghi

/ Nibelunghi 267

Lasciarlo in vita. A me, deh ! che varrebbe

Sotto agli occhi di lei, donna a Sifrido,

’) Gunthero.

z 268 / Nibelunghi

| E fin dentro a le sale. Oh ! ma d’assai

*■

/ Nibelunghi 269

Andrete tosto. Fatto ciò, Sifrido

V’ofire l’aita sua, ed ei ne perde

:

]

5

4*

Avventura Quindicesima

Di Sifrido la destra un di già vinse

E trasse poscia come ostaggio in quella

Terra di re Gunthero. Il suo saluto

Fé’ il prence ai messi e cenno anche

Consigliavasi ’1 re, nè gli lasciava

Hàgene di Tronèga alcun riposo;

IMMt ■MIIMMMIIII

/ Nibelunghi 273

Questo mio capo. Ma restarvi intanto

:o

I

| 274 / Nibelunghi

: Incominciò, qui rimanete. Ancora,

❖

I Nibelunghi 275 j

: Se Iddio fortuna ci darà, verremo

Pensatevi a cotesto, Hàgene amico,

i

276 / Nibelunghi

Diletto a me d’assai, ch’io volentieri

') Cioè Brfmhilde c Kriemhilde.

/ Nibelunghi 277

Senz’affanno sarei che altri potesse

Toglier la vita a lui ne le battaglie,

Il dragone colpi, l’uom generoso

E chiaro assai bagnavasi in quel sangue,

278 / Nibelunghi

E da quel di, ne le battaglie sue,

') Per questo drago, ucciso da Sifrido, vedi

l’Avventura Terza e i’Introduziono al Poema.

=

/ Nibelunghi 279 :

I

2S0 / Nibelunghi

Crebbe perù gioioso spirto. Credo

Che maggior tradimento unqua non fece

Ed ci ne venne al re. L’ospite regio

UHI MIMI •Ululili

I Nibelunghi 281

| A render grazie fe' principio allora:

: *3

*

28’

/ Nibelunghi

:

:

Avventura Sedicesima

In che- modo Sifrido fu ucciso

/ Nibelunghi

: Andava allora il nobil cavaliero

: Di lui, de’ suoi compagni, altri sul dorso

: Ponea de’ muli un nobile da caccia

Male sognai la notte, e come due

Feroci verri pel selvaggio loco

4*

1 Nibelunghi 285

*

286 / Nibelunghi

Di là commiato in breve istante. Vivo

Ella noi vide più d’allora in poi!

*•

*

I Nibelunghi

Chi ci sarà di voi, arditi e prodi

Bracco sagace un vecchio cacciatore,

E in brev’ora il suo prence in loco addusse

I Nibelunghi

:

Dopo cotesto, un bisonte ed un alce,

'4

I Nibelunghi 289

E quattr’ uri gagliardi ed un immane

Disgombro il monte e la valle pur anco.

37

t

: 290 I Nibelunghi

mi

-

I Nibelunghi 291

Alla cucina de’ regi compagni

Così dicea quel valoroso : I nostri

Compagni ad un sollazzo io vo’ serbare.

4

*■

: Tornando in sella, cosi ’l trasse al loco

Del fuoco acceso, con sua molta lena,

J Nibelunghi 293 •

De' compagni a sollazzo, ei valoroso

mandasse un odore molto soave.

294 1 Nibelunghi

Incoccarlo, ove tendere il volesse,

Mentre Sifrido il fea da solo. Tutta

Ne andava allora il nobil cavaliero

mummimmmm

Fiero d’assai qual cacciatore, e lui

Miravano avanzar quei di Gunthero

Di sciolti liberar quanti alla soga

:

2% / Nibelunghi

Erano cani, e se ciò a bene uscia,

Venian lenti i coppieri, essi, che il vino

Dovean recar, nò in miglior guisa eroi

IIMIMIIIIIMI

1 Nibelunghi 297

Se oggi sarem senza bevanda, oh ! quanto

Ad altra volta eviterò cotesto !

| Disse prence Sifriilu : Oh ! per cotesto

| Grazie da me voi non avrete ! Sette

') llagcne.

:

i

/ Nibelunghi 2Vt |

Sifrido il forte: Ed io, per ciò, dinanzi

A’ vostri piedi, sovra l’erba verde,

Posar mi vo’. ■) — Come cotcsto udia

Prence (ìunthero, quanto dolce cosa

“J I lagene e Gunthero.

t

La spada c là depose la faretra

E la forte sua lancia al tronco d’uno

•) Di levarsi cioè carne Gunthero. Ma non

potè.

« ••• ♦

❖

Là non rinvenne e nulla fuor che l’ampio I

"•limi imi

I Nibelunghi 303

Giro egli avea del suo pavese, il tolse

Da molte donne adorne e vaghe. - Intanto

304 1 Nibelunghi

Là, sui fiori, cadea l’uom di Kriemhilde,

E uscir fu visto dalla sua ferita

Il cavalier cortese e valoroso.

I Nibelunghi 305

Piangeva intanto di Borgogna il sire

39

5 306 / Nibelunghi

ì S’io ciò potessi (disse ancor Sifrido),

: Pianger dovrei di ciò più giustamente.

E l’uom gagliardo, valoroso e bello,

Nulla più dir potò. Ratto che i prenci

1 Nibelunghi

Vider morto l’eroe, sovra una ta^a

Che di Briinhilde in cosi fiera guisa

L’anima rattristò. Poco d’assai

Avventura Diciassettesima

In clic modo Kriemhilde pianse il suo sposo :

1 Sifrido, nato in suol de’ Nibelunghi,

1*““' —-T——<

Là da presso a le stanze ove Kriemhìlde

Rinvenir si potea. Secrctamente

Ch’ella volea con quelle ancelle sue

Andarne al monastero: Or v’arrestate,

I Nibelunghi 311

Disse il famiglio. Presso de la stanza

A lei, del core per lo schianto, ed ella:

Sifrido egli è, dicea, l’uom che m’è caro!

| 31J / Nibelunghi

j Ciò consigliò BrOnhildc c ciò compia

: Di Sifrido a destar subitamente

4- 4*

I Nibelunghi

Gli uomini tutti. A Sigemundo ancora

Aitar altri a piangere, che voi

=

f

= 314 I Nibelunghi

: Armi rapidamente e dietro a’ pianti

+^+niiiiiniilinmnmiiin

I Nibelunghi 315

Correan con molla doglia. Anche venièno

L'estinto prence, e cosi grande allora

316 1 Nibelunghi

Fu degli amici suoi la doglia acerba,

Che al fiero lamentar stanza e palagio

Del figlio suo; di ciò debito vero

Forte il toccava. Ma di quelli alcuno

Anche non conoscea contro chi mai

Dovea starsi pugnando e se cotesto

Era in essi desio della battaglia,

Mentre alzavan gli scudi. Oh ! ma pregava

La nobile regina, anche ingiugnea

Che dovesser cotesto i valorosi

Ciò sarà fatto, rispondean gli eroi.

Non potria dirvi alcuno interamente

/ Nibelunghi 319

| Meraviglia di ciò, di qual mai guisa

4^+iHiiiiiHtii

320 / Nibelunghi

Deh ! che fùr visti accorrere piangenti

Quanti amici egli avea! Come portato

Forte quei sostenean. Kriemhilde allora

Incominciò: Quale di voi si estima

I Nibelunghi

: Scevro di colpa, ciò veder ne faccia.

\ Avete voi necessità. — Sen vennero

il

f

=

: Di tanto aver dovean le genti tutte.

Ma, poscia, avvolto in ricchissimo drappo

Fa il prence estinto. Credo che nessuno

Là si trovò che non piangesse. Ancora

Che fosse il prode in sepoltura, assai

Più che cento cantavansi in quel giorno

324

/ Nibelunghi

:

:

1 Nibelunghi 325

Eppure, altri fe’ noto a chi volea

Povere e monasteri. Anche danari

•iiiiMimiiiimiiiiiiMiiiiiimnMiiiiiiuiiMimiiiiiuutuiati

\ 32b I Nibelunghi

= E di vesti gran copia a’ poverelli

: Fuori del monastero, e chi da lui

: Non volentier si separava, a piangere

4

*

E Leggiadro capo anche una volta miri !

Pria che quel forte in sepoltura andasse;

| Si lungamente ella pregò con forte

| Sentimento di duol, che la pomposa

Alcuni, per la doglia acerba e grave,

I Nibelunghi 329 :

Non bevvero o cibar. Di questa guisa

Scordar del corpo non potean la cura

immillili

*

4

Avventura Diciottesima

In clic modo Sigemundo ritornò al suo paese

Tutta avrete pur anco, o donna mia,

♦

I Nibelunghi

Qual vi die già Sifrido, ardila spada,

Alla tua madre rimaner tu dèi

♦f*'

4

■*

Stranieri a voi, nè tanto vive alcuno,

Anche se forte, che non giaccia estinto. :

§ Pensate a ciò, sorella cara, e il vostro

| Animo consolate. Appo gli amici

Che ciò scorse in Kriemhilde. Oh! non lasciate

Che altri ciò dica, disse il nobil prence.

111 II II I III 1111111 ^

/ Nibelunghi 335

: miglia nella coscienza degli antichi Tedeschi.

: — Noi osserviamo clic ciò andrà benissimo

A’ buoni cavalieri incominciava

Cotesto annunzio a dispiacer. Diccano

*

/ Nibelunghi

ì Con qual giusto dolor si separava

; Da regina Kriemhilde ! Angoscia vera

È 43

338 1 Nibelunghi

Da Worms al Reno senza scorta. Andarne :

Sicuri dii potean dell’alme loro,

\

/ Nibelunghi

339

Ciò che allora accadea dirvi non posso.

Ma dolor, che le andò fin dentro al core,

Donna Kriemhilde poi le cagionava.

❖

à, è ± à à à à è à, è, à é & à, à

Avventura Diciannovesima

'*§*

342 1 Nibelunghi

Consorti, senza gioia. E volentieri

Alla chiesa ella andava, e ciò ella fea

*■

*

1 Nibelunghi

343

É Fe’ cenno che venisse allora in corte

l Gere Margravio e Ortwino. E come tanto

>|flll 1111111111 Illlllllllllllll ululili

i Cosi si fea, Gernòt fu addotto c quello

1 Nibelunghi

♦ ♦

1 Nibelunghi 345

Abbandonar? Ma d'anima benigna

Se Hàgen noi fea, potea Sifrido uccidere.

Lunga d’assai non fu stagione, e allora

Tanto ci fean, che di là, da quella terra

De’ Nibelunghi, riscattò e condusse

ritus offcrt (Tacit. Gemi. 1S).

/ Nibelunghi 34?

Non avessimo, insieme al prò’ Sifrido,

La sua buona Tamkappe; egli solea,

l'Introduzione al Poema.

J) Rimontavano il Reno.

E*

348 / Nibelunghi

Sano e forte al suo fianco, ivi appo lui

Stata saria con vuote ambe le mani

Donna Kriemliilde. *) Più fedele sposa

Deh ! che non ebbe mai prence guerriero !

Anche Laveleye intende cosi.

♦|»

350 / Nibelunghi

Stornar potrei quant’ella fa ? Con molto

non h:» inteso bene.

/ ATibrlungUi 351

Non osservati i giuramenti. Tolta

Di mia dovizia difensor. — Rispose

Quegli alla donna: Come sarem noi

\ Cui di ritorno, si farà cotcsto,

[ Chi intanto abbiam di cavalcar desio. *) |

:

* «

I Nibelunghi 353

Con tutta fede era là pronto. Insieme

') Hagcnt*.

45

E molti affanni, che scordar la morte

Mai non potè di quel gagliardo. A lui

*

*r

COLLEZIONCINA DIAMANTE HOEPLI

-Wf»-