Pagina:Rivista italiana di numismatica 1896.djvu/365: differenze tra le versioni

Questa moneta di argento inferiore è imitazione di un pezzo annoverese colla B. V. assai popolare in Germania ed appartiene senza dubbio alla zecca di Desana ed al tempo del Conte Antonio Maria perchè le lettere devono interpretarsi anche qui come in altri simili casi ''Domini Ticii Desanae''.

[[File:Niccolò Papadopoli Desana A Rivista italiana di numismatica 1896 (page 365 crop).jpg|170px|centre]]

<small>7. — Rame, peso grammi 2,11.

{{indentatura}}{{Spazi|3}}D/ — Testa a destra con collare {{sans-serif|'''...IOS · TICON...'''}}</div>

{{indentatura}}{{Spazi|3}}R/ — Due linee dividono il campo in quattro parti, 1. Aquila coronata. 2. Tizzi ardenti posti in fascie. 3. Leone rampante. 4. Aquila coronata, attorno, {{sans-serif|'''...SANA....I....'''}}</div>

[[File:Niccolò Papadopoli Desana B Rivista italiana di numismatica 1896 (page 365 crop).jpg|170px|centre]]

{{indentatura}}{{Spazi|3}}D/ — Busto del principe corazzato con capelli lunghi, attorno, {{sans-serif|'''...II · TI · C . D · S'''}}</div>

{{indentatura}}{{Spazi|3}}R/ — Croce ornata {{sans-serif|'''....C · MEDIO....'''}}</div></small>

Imitazioni di quattrini milanesi coi quali ''Carlo Giuseppe Tizzoni'' (1641-1676) cercava di sorprendere la buona fede dei popoli lombardi, facendosi ritrarre col tipo e col vestito del re di Spagna e disponendo le lettere dei suoi titoli e feudi in modo da ingannare gli inesperti.

{{Rule|4em}}

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