Rime (Guittone d'Arezzo)/Se di voi, donna, mi negai servente: differenze tra le versioni

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</div></onlyinclude><!-- a qui -->{{Qualità|avz=75%|data=13 settembre 2008|arg=poesie}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=Se di voi, donna, mi negai servente|prec=../Doglioso e lasso rimase 'l meo core|succ=../Non oso dir, né farne dimostranza}}
 
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{{Ct|f=90%|v=1|L=0px|lh=1.2|È in ginocchio davanti alla donna: vuole emendare il suo fallo.}}
 
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<poem>
Se di voi, donna, mi negai servente,
però ’l meo cor da voi non fu diviso.
Ché san Pietro negò ’l Padre potente,
{{R|4}}e poi il fece aver del paradiso;
e santo fece Paulo similmente,
da poi santo Stefano ave’ occiso:
però non disconforto la mia mente,
{{R|8}}ancora d’amar voi non fui sì acceso.
Com’io sono ora, fui ed esser voglio,
né contrafare mai lo simigliante,
{{R|11}}infino che mia vita avrà a durare.
E dell’offese forte pento e doglio;
in ginocchion mi gitto a voi davante:
{{R|14}}lo meo fallire sono per mendare.
</poem>