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anche, dopo di aver pronunciato: chi sarà mai? aspettava in silenzio.
Ma il vecchio non aveva fretta. A settant’anni certe impazienze non si provano più – dovesse cadere il mondo, con un piede nella fossa, che importa?
Analizzò la scrittura, la carta, il timbro, la depose, la riprese, era forse commosso anche lui, ma a capirlo bisognava essere bravi.
Amarilli gettò un’occhiata inquieta verso l’uscio; temeva l’apparizione della cognata.
Finalmente la lettera fu aperta. Carlo Spiccorlai lesse senza battere palpebra, e quando ebbe finito, impassibile la porse alla sorella, dicendo:
— Rispondi: venga.
Amarilli lesse a precipizio:
«Bruxelles, 14 ottobre.
«Signore, «Mia madre è morta stamattina; sono sola, sono povera; non conosco nessuno. Mi hanno detto che lei è mio parente; la mamma morendo pronunciò il suo nome. Posso presentarmi in casa sua? Posso venire a chiederle un asilo per il momento, finchè sarà decisa la mia sorte?