Pagina:Opere di Niccolò Machiavelli VI.djvu/175: differenze tra le versioni
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: Io credo, che ti maravigliassi della mia subita partita da Parigi, ed ora ti maravigli sendo io stato quì già un mese senza far alcuna cosa. |
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: Voi dite il vero. |
: Voi dite il vero. |
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: Se io non ti ho detto infino a quì quello che io ti dirò, non è stato per non mi fidare di te, ma per |
: Se io non ti ho detto infino a quì quello che io ti dirò, non è stato per non mi fidare di te, ma per giudicare le cose, che l’uomo vuole non si sappino, sia bene non le dire, se non sforzato. Pertanto pensando io di avere bisogno dell'opera tua, ti voglio dire il tutto. |
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; Siro |
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: Io vi |
: Io vi son servidore; i servi non debbono mai domandare a' padroni d’alcuna cosa, nè cercare alcun loro fatto; ma quando per loro medesimi le dicono, debbono servirli con fede, e così ho fatto, e son per far io. |
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; Callimaco |
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: Già lo so. Io credo che tu |
: Già lo so. Io credo che tu m'abbi sentito dire mille volte (ma e’ non importa, che tu l'intenda mille una) come io aveva dieci anni, quando dai miei tutori, sendo mio padre e mia madre morti, io fui mandato a Parigi, {{Pt|do-|}} |