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pra l’isola di Robinson Crusoè, la probabilità che l’unico abitante vorrà togliersi la vita aumenterà. Le onde che rappresentano un elettrone nella meccanica ondulatoria è stato suggerito siano onde di probabilità, la cui intensità in ogni punto dia una misura della probabilità che un elettrone sia in quel punto. Così in ogni punto della lastra del professor Thomson, (tav. II fig. 2 e 3), l’intensità dell’onda misurerà la probabilità che un singolo elettrone diffratto colpisca la lastra in quel punto.


{{Pt|pra|sopra}} l’isola di Robinson Crusoè, la probabilità che l’unico abitante vorrà togliersi la vita aumenterà. Le onde che rappresentano un elettrone nella meccanica ondulatoria è stato suggerito siano onde di probabilità, la cui intensità in ogni punto dia una misura della probabilità che un elettrone sia in quel punto. Così in ogni punto della lastra del professor Thomson, (tav. II fig. 2 e 3), l’intensità dell’onda misurerà la probabilità che un singolo elettrone diffratto colpisca la lastra in quel punto.
Se un’intera folla di elettroni è diffratta, il numero totale di particelle che colpiscono un punto sulla lastra è naturalmente proporzionale alla probabilità che ciascuno di essi colpisca in quel punto, cosicché l’annerimento della lastra dà una misura della probabilità per un elettrone.


Se un’intera folla di elettroni è diffratta, il numero totale di particelle che colpiscono un punto sulla lastra è naturalmente proporzionale alla probabilità che ciascuno di essi colpisca in quel punto, cosicchè l’annerimento della lastra dà una misura della probabilità per un elettrone.
Questo punto di vista ha il gran merito di permettere che si lasci all’elettrone la sua individualità.


Se le onde elettroniche fossero reali onde materiali, ciascun sistema di onde probabilmente si dovrebbe disperdere durante l’esperimento, cosicché nessuna particella elettrizzata sopravviverebbe come tale nel raggio diffratto. Infatti, nell’urto contro la materia, si dovrebbero rompere gli elettroni, che non potrebbero esser riguardati con struttura permanente. Nel caso attuale, naturalmente, è più la pioggia di elettroni, che il singolo elettrone, che è diffratta; gli elet-
Questo punto di vista ha il gran merito di permettere che si lasci all’elettrone la sua individualità. Se le onde elettroniche fossero reali onde materiali, ciascun sistema di onde probabilmente si dovrebbe disperdere durante l’esperimento, cosicchè nessuna particella elettrizzata sopravviverebbe come tale nel raggio diffratto. Infatti, nell’urto contro la materia, si dovrebbero rompere gli elettroni, che non potrebbero esser riguardati con struttura permanente. Nel caso attuale, naturalmente, è più la pioggia di elettroni, che il singolo elettrone, che è diffratta; gli {{Pt|elet-|}}