Malatesta, l'uomo e il pensiero: differenze tra le versioni

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Come si riempivano le sale e le piazze all'annunzio ch'egli vi avrebbe par-
lato, così ogni periodico o giornale fatto da lui raggiungeva presto la maggiore dif-
fusione ed aveva il merito di uscire assai presto fuori dell'ambito dei già convinti,
in cui quasi sempre hanno il torto di restare confinate le pubblicazioni solite di
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catastrofi cosmiche, cristalli contorti o mancati, terremoti, malattie, aborti, ecc. Ed
in ogni modo quell'armonia che c'è nella natura non è armonia che vorrebbero
gli uomini o che ad essi basterebbe. «Carlo Fourier, per dire di quanto la natura
è superiore all'arte, si serve di un paragone divenuto classico a forza d'esser
ripetuto. Mettete (egli diceva) in un vaso tanti sassolini di vario colore, agitateli,
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mente accertate della scienza come il medesimo buon senso più elementare pos-
sono fornire gli argomenti più adatti all'uopo. Ma bisogna evitare di lasciarsene
trascinare sul terreno astratto e metafisico dove i più non ci seguirebbero, dove alle
ipotesi indimostrabili non potremmo opporre che ipotesi altrettanto indimostrabili
e dove finiremmo solo col fare accettare un «credo» in sostituzione di un'altro.
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quando può impone; la dommatica ci lascia freddi».2 Ed anche questa propa-
ganda, per restare libertaria e riuscire efficace, deve evitare le affermazioni as-
siomatiche astratte, che possono diventare un modo di coercizione spirituale, ma
far leva soprattutto con mezzi morali di libertà: risvegliare il senso di dignità
umana, eccitare il dubbio, formare l'abitudine del ragionare, sviluppare il sen-
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Rivoluzione, o almeno incutendo ai governi la paura della Rivoluzione. La forza o
l'audacia necessaria è mancata. La pace deve essere imposta dalla Rivoluzione,
o , almeno, dalla minaccia di farla. Fino ad oggi, la forza o la volontà manca.
Ebbene! non v'è che un rimedio: far meglio in avvenire... Intanto, mi sembra
criminale fare qualsiasi cosa che tenda a prolungare la guerra, questo massacro di
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«delle paure di certi gruppi di agrari e d'industriali, dell'acquiscenza del gov-
erno e, purtroppo, dello smarrimento delle masse che, educate a votare e a lasciar
fare, non han potuto opporre resistenza adeguata». Vedeva che sarebbe stato in-
teresse del proletariato o della libertà la cessazione di quel genere di lotta feroce
per poter «ricominciare a combattere una lotta chiara che abbia uno scopo con-