Pagina:De Gubernatis Galateo insegnato alle fanciulle.djvu/7: differenze tra le versioni
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{{ct|f=120%|t=1|v=1|LEZIONE I.}} |
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⚫ | Mia cara Maria, tu sai quanto io ti ami e desideri di vederti buona, istruita e felice. Io ti diedi la vita fìsica: te la alimentai prima col latte, e poi con un cibo salubre e proporzionato alle forze digestive del tuo stomachello; resi robuste le tue membra, lasciandoti saltare e passeggiare all’aria lìbera, e, senza stancarti, teco giuocando, t’insegnai a parlare, a leggere, a scrivere, a calcolare, e ti comunicai le più elementari nozioni delle cose. Ora è tempo che più spesso tu ti segga tranquillamente al mio fianco, perchè l’anima tua riceva un più abbondante alimento. Tu avrai fra pochi mesi otto anni; sei sana, robusta, Dio mercè, e puoi benissimo senza danno del tuo fisico, imparare a riflettere, durante alcune ore del giorno, su tutti i tuoi doveri ed a giustamente pensare e sentire. É vero, tu già sai leggere, scrivere; studi la storia sacra, la grammatica, un po’ di geografia e di francese; fai la calza, cuci, ricami. Ciò sta bene, e basta a nutrir per ora il tuo intelletto. Ma il tuo cuoricino ha d’uopo anche esso di qualche pascolo; e di questo appunto, mia cara piccina, intendo ragionarti. Guardami bene in viso, perchè l’anima mia possa nella tua trasfondersi; apri gli |
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{{Centrato|{{larger|LEZIONE I.}}}} |
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⚫ | Mia cara Maria, tu sai quanto io ti ami e desideri di vederti buona, istruita e felice. Io ti diedi la vita fìsica: te la alimentai prima col latte, e poi con un cibo salubre e proporzionato alle forze digestive del tuo stomachello; resi robuste le tue membra, lasciandoti saltare e passeggiare |