Pagina:Le opere di Galileo Galilei II.djvu/542: differenze tra le versioni
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DI BALDESSAR CAPRA. 529 |
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presente testificatione di propria mano^ siggillata con il mio siggillo. |
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{{Blocco centrato| |
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Io Giacomo Alvise Cornaro affermo ut supra. |
{{Poem|{{Type|f=0.9em|v=-1.3|''Io Giacomo Alvise Cornaro affermo ut supra.''}} |
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Io Francesco Contarini del Clarissimo Sig |
{{Type|f=0.9em|v=-1.3|''Io Francesco Contarini del Clarissimo Sig. Taddeo fui presente,''}} |
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et affermo esser la verità quanto di sopra è narrato. |
{{Type|f=0.9em|v=-1.3|''{{spazi|5}}et affermo esser la verità quanto di sopra è narrato.''}}}}}} |
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Condanna dunque il Capra nel sopracitato luosro il modo dell' in- ^f^^^ consid. |
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■*- ^ ^ *-^ Astronomica |
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vestiffare la immobilità di una stella con l' osservare se persiste sem- ^^f/^ ^^ ^*^^^^ |
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^ ^ Nova a car. |
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Condanna dunque il Capra nel sopracitato luogo il modo dell’investigare la immobilità{{Annotazione a lato|''Nella Consid. Astronomica sopra la Stella Nova a car. 19<ref>Cfr. pag. 802.</ref>}} di una stella con l’osservare se persiste sempre in linea retta con due medesime fisse, e dice: ''Questo modo non essere in tutto sicuro, perche, se bene quando la Stélla nuova era alquanto elevata faceva una retta con due fisse supposte, vicina poi all’orizonte per la refrazione de i vapori non poteva fare detta linea retta;'' dal che ogn’uno, che mediocremente intenda le primizie dell’astronomia, potrà chiaramente comprendere come il Capra non intende niente questo modo di osservare la immobilità di una stella, il qual ei piglia ad impugnar come fallace. Ha creduto il Capra, come dalle sue parole necessariamente si raccoglie, che io e gli altri astronomi, avendo osservate tre stelle in linea retta, per accertarci se alcuna di esse ha moto proprio, ritorniamo poche ore dopo ad osservar di nuovo se quelle mantengono la medesima linea, nel qual riscontro potendo accader fallacia, rispetto alle refrazioni ed all’aver le dette stelle mutato sito sopra l’orizonte, non si deve stabilire alcuna certa scienza: ma chi vi ha detto, M. Capra, che tra l’una e l’altra osservazione si devino traporre alcune poche ore? o chi sarà quello di così grosso ingegno che creda, nè anco il moto di Giove, non che quello di Saturno, o di altra, se si trovasse, stella più pigra, potersi avvertire con osservazioni sì poco distanti di tempo? ci vogliono, non ore, ma giorni, settimane, mesi, anni ed anco secoli tra l’una e l’altra osservazione, prima che possiamo asseverantemente stabilire che una stella non abbia moto diverso dalle altre. Asserì Tolomeo, le stelle fisse non mutarsi tra di loro; perchè? Perchè tutte quelle triplicità, che egli trovò rispondersi per retta linea, furno molte centinaia di anni avanti da Aristillo e Timocare, e poi da Ipparco, ritrovate nelle medesime rette; ed io dissi che la Stella nuova non mostrava di aver moto proprio, |
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pre in linea retta con due medesime fisse, e dice : Questo modo non ^^ ^*^- |
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essere in tutto sicuro, perchè, se lene quando la Stella nuova era alquanto |
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10 elevata faceva una retta con due fisse supposte, vicina poi alVorizonte per |
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la refrazione de i vapori non poteva fare detta linea retta ; dal che ogn'uno, |
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che mediocremente intenda le primizie dell'astronomia, potrà chia- |
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ramente comprendere come il Capra non intende niente questo modo |
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di osservare la immobilità di una stella, il qual ei piglia ad impu- |
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gnar come fallace. Ha creduto il Capra, come dalle sue parole necessa- |
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riamente si raccoglie, che io e gli altri astronomi, avendo osservate |
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tre stelle in linea retta, per accertarci se alcuna di esse ha moto |
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proprio, ritorniamo poche ore dopo ad osservar di nuovo se quelle |
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mantengono la medesima linea, nel qual riscontro potendo accader |
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20 fallacia, rispetto alle refrazioni ed all' aver le dette stelle mutato sito |
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sopra l'orizonte, non si deve stabilire alcuna certa scienza: ma chi |
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vi ha detto, M. Capra, che tra l'una e l'altra osservazione si devino |
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traporre alcune poche ore ? o chi sarà quello di così grosso ingegno |
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che creda, né anco il moto di Giove, non che quello di Saturno, o |
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di altra, se si trovasse, stella più pigra, potersi avvertire con osser- |
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vazioni sì poco distanti di tempo ? ci vogliono, non ore, ma giorni, |
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settimane, mesi, anni ed anco secoli tra l' una e l' altra osservazione, |
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prima che possiamo asseverantemente stabilire che una stella non |
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abbia moto diverso dalle altre. Asserì Tolomeo, le stelle fisse non mu- |
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so tarsi tra di loro ; perchè ? Perchè tutte quelle triplicità, che egli trovò |
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rispondersi per retta linea, fumo molte centinaia di anni avanti da |
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Aristillo e Timocare, e poi da Ipparco, ritrovate nelle medesime rette ; |
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ed io dissi che la Stella nuova non mostrava di aver moto proprio, |
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^'^ Cfr. pag. 302. |