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d’oggi intieramente di suo gusto?... Ordinerò l’immediato licenziamento del capocuoco.

— Tutt’altro! — mormorò Girolamo. — I miei cuochi sono maestri nell’arte loro; e se non fossero le convenienze, io li innalzerei tutti al grado ereditario di conti.

— Allora la regina avrà fatto qualche scenata? Ah, sire, non v’ha dubbio... la regina....! Io conosco la gelosia di Sua Maestà....

— Sbagli, amico mio.... Dacché l’Imperatore, nostro invitto fratello, ha condotto via a forza la piccola Elena, la regina s’è riconciliata con me. Grazie alle nostre precauzioni, ella non nutrisce più il menomo sospetto.... Ah, fu un tiro infame quello che m’ha giuocato il mio signor fratello!

— Non oso contraddire, Maestà. Tuttavia, sapete bene le convenienze.... Voi siete re, dovete almeno aver riguardo alle apparenze. Quella donnina era passata avanti a Sua Maestà la regina.... Tutta la corte era ai suoi piedi, e la vostra legittima consorte non si faceva più vedere.... Non già che l’Imperatore sia in sé stesso un portento di virtù; ma ci tiene a volere che il mondo non rimanga scandalezzato.... Perdonate l’espressione.

Il re diventato sempre più pensieroso, appoggiò il capo ad una mano, e guardò alcuni minuti fiso davanti a sé.

— Pigault, — disse finalmente — carte in tavola! Che pensi tu delle mie relazioni col mio imperiale fratello?

— A questa domanda è difficile rispondere, sire, — disse il bibliotecario.

— Bando alle reticenze, amico mio.... E lascia una buona volta queste noiose tiritere di sire e maestà, e rispondimi a proposito.... Vedi, io sto mirando questo bel paese che io potrei chiamar mio, se non.... se.... se insomma, fosse mio....

— Io non vi capisco: o che non siete voi il re?

Un amaro sorriso contrasse le labbra di Girolamo.

— Re! — rispose egli con ironia. — Si, re, come il re