Pagina:Luigi Barzini - L'Argentina vista come è.djvu/13: differenze tra le versioni
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Inserire qui il testo della nota</ref>Le anime legate d'affetto sono come specchi che si mandino le immagini: ciò che vi passa dentro si riflette centuplicato all'intinito. |
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mandino le immagini: ciò che vi passa dentro si riflette |
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centuplicato all'intinito. |
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⚫ | Tutti tacciono perchè tutti sentono che parlare sarebbe piangere. Solo qualche voce mormora ogni tanto: coraggio ! E dei singhiozzi rispondono. Un emigrante arriva in ritardo, correndo, seguito da una donna. Hanno il volto acceso dalla corsa e tutto bagnato di lacrime. Sul limite dell’imbarcadero si abbracciano strettamente, senza una parola, mentre i facchini pronti a ritirare la passerella gridano: Presto ! Poi l'uomo si svincola e si slancia a bordo, come fuggendo. Lo segue lo sguardo desolato della donna che rimane immobile, stordita. Nessuno bada a questa scena; il dolore rende egoisti, cioè crudeli; i dolori degli altri sono spesso di conforto ai propri. |
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Tutti tacciono perchè tutti sentono che parlare sarebbe |
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piangere. Solo qualche voce mormora ogni tanto: |
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coraggio ! E dei singhiozzi rispondono. Un emigrante arriva in ritardo, correndo, seguito da una donna. Hanno il volto acceso dalla corsa e tutto bagnato di lacrime. Sul limite dell’imbarcadero si abbracciano strettamente, senza una parola, mentre i facchini pronti |
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Nel silenzio si odono i comandi dall’alto della plancia: i fischi dei segnali trillano degli ordini. Da tutto intorno viene intenso il tuono della vita, il palpito della città indifferente. I trams elettrici fuggono rombando lungo la via di circonvallazione e suonano allegramente le loro campanelle. Il frastuono d’un treno in partenza si spegne nel tunnel che va a sboccare nella luminosa San Pier d’Arena. Un mondo di gente passa lontano senza fermarsi, senza volgersi, inconsapevole dei mille drammi che lì a due passi hanno |
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Nel silenzio si odono i comandi dall’alto della plancia: |
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nella partenza imminente un unico epilogo. Dalle colline scende il vento fresco e porta gli ultimi profumi della terra. I giardini non sono mai stati così verdi e belli, così crudelmente allettevoli. Il colossale Nettuno della villa Doria, guarda dal folto degli alberi con profondo disdegno il suo regno antico, il mare; pare che |
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i fischi dei segnali trillano degli ordini. Da tutto |
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intorno viene intenso il tuono della vita, il palpito |
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della città indifferente. I trams elettrici fuggono rombando |
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le loro campanelle. Il frastuono d’un treno |
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nella luminosa San Pier d’Arena. Un mondo di gente |
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nella partenza imminente un unico epilogo. Dalle colline |
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della terra. I giardini non sono mai stati così verdi e |
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belli, così crudelmente allettevoli. Il colossale Nettuno |
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della villa Doria, guarda dal folto degli alberi con profondo |
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disdegno il suo regno antico, il mare; pare che |
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