Pagina:Ferrero - Meditazioni sull'Italia, 1939.djvu/44: differenze tra le versioni
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Gli Italiani credevano veramente a questi sofismi o si divertivano per vanità di letterati a rivestir tali controsensi d’un’apparenza di ragione? Contempliamo quel {{AutoreCitato|Niccolò Machiavelli|Machiavelli}} che li scandalizza e che non citano mai. Esiliato all’Albergaccio dopo aver subito la tortura, l’ultimo italiano che soffre della decadenza del suo popolo si vede ridotto a scrivere, per vendicarsi della malizia umana, una rabbiosa apologia di Cesare Borgia. Rapidamente, gli italiani adattarono la loro morale ai tempi nuovi. |
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L’amore della famiglia, che era sempre stato molto vivo in loro, diventa tanto più importante perchè gli uomini lo possono invocare nei pericoli pubblici per giustificar la loro vigliaccheria o la loro indifferenza. L’ordine fondato sulla famiglia si |
L’amore della famiglia, che era sempre stato molto vivo in loro, diventa tanto più importante perchè gli uomini lo possono invocare nei pericoli pubblici per giustificar la loro vigliaccheria o la loro indifferenza. L’ordine fondato sulla famiglia si sostituí lentamente in Italia all’ordine politico dei Comuni. La morale più barbara e più facile prendeva il posto della morale superiore. Una società in cui l’uomo tiene al suo onore di Repubblicano, di Guelfo, di Ghibellino, non è superiore a una società, in cui sotto l’influenza degli spagnoli, egli non tiene più che al suo onore di marito? Quanto si è lontani dalle lotte per l’Imperatore e per il Papa! E quel coraggio che ormai poteva servire solo le passioni personali, si trasformó in spirito di vendetta. |
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L’immaginazione stessa si |
L’immaginazione stessa si offrí agli italiani inattivi per occuparli, agli sdegnosi per distrarli, ai briganti che avevano ancora un resto di coscienza, per giustificar le loro azioni malvagie. |
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Accanto a una nobiltà evirata e a una «élite» |
Accanto a una nobiltà evirata e a una «élite» |