L'ultima ora di Venezia: differenze tra le versioni

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{{Raccolta|Poesie (Fusinato)|Poesie partiottichepatriottiche di Arnaldo Fusinato. Paolo Carrara libraio editore, Milano 1861}}
 
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A VENEZIA (vulgo:"L'ultima ora di Venezia "
 
E' fosco l'aere,
Il cielo e' muto,
Ed io sul tacito
Veron seduto,
In solitaria
Malinconia
Ti guardo e lagrimo,
Venezia mia!
 
Fra i rotti nugoli
Dell'occidente
Il raggio perdesi
Del sol morente,
E mesto sibila
Per l'aria bruna
L'ultimo gemito
Della laguna.
 
Passa una gondola
Della città.
"Ehi, dalla gondola,
Qual novità ?"
"Il morbo infuria,
Il pan ci manca,
Sul ponte sventola
Bandiera bianca!"
 
No, no, non splendere
Su tanti guai,
Sole d'Italia,
Non splender mai;
E sulla veneta
Spenta fortuna
Si eterni il gemito
Della laguna.
 
Venezia! l'ultima
Ora e' venuta;
Illustre martire,
Tu sei perduta...
Il morbo infuria,
Il pan ti manca,
Sul Ponte sventola
Bandiera bianca!
 
Ma non le ignivome
Palle roventi,
Nè i mille fulmini
Su te stridenti,
Troncâro ai liberi
Tuoi di' lo stame...
Viva Venezia!
Muore di fame!
 
Sulle tue pagine
scolpisci, o Storia,
L'altrui nequizie
E la sua gloria,
E grida ai posteri:
Tre volte infame
Chi vuol Venezia
Morta di fame!
 
Viva Venezia!
L'ira nemica (variante: Feroce, altiera)
La sua risuscita (Difese intrepida)
Virtude antica; (La sua bandiera;)
Ma il morbo infuria,
Ma il pan le manca...
Sul Ponte sventola
Bandiera bianca!
 
Ed ora infrangasi
Qui sulla pietra,
Finché è ancor libera,
Questa mia cetra.
A te, Venezia,
L'ultimo canto,
L'ultimo bacio,
L'ultimo pianto!
 
Ramingo ed esule
Sul suol straniero,
Vivrai, Venezia,
Nel mio pensiero;
Vivrai nel tempio
Qui del mio core,
Come l'imagine
Del primo amore.
 
Ma il vento sibila,
Ma l'onda e' scura,
Ma tutta in tenebre (variante: gemito)
È la natura:
Le corde stridono,
La voce manca...
Sul Ponte sventola
Bandiera bianca!