Pagina:Campanella - La Città del Sole, manoscritto, 1602.djvu/34: differenze tra le versioni

li fanno boni, e dicono che no(n) si deve far guerra se no per fare li hu(ra)ri buoni e no(n) p(er) estinguirli. Se tra loro c'è qualche gara d'ingiuria o d'altro, perch(è) essi non contendono se non d'honore; il principe e suoi officiali poniscono il reo severam(ente). Se in cose ad ingiuria di fatto dopo le prime ire, se di parole aspettano in guerra a difinirle dicendo che l'ira si deve sfugare contro li nemici; e chi fa più atti heroici quell è tenuto, che habbia ragione nell'honoranza, e l'altro vede. Ma nelle cose del giusto ci sono le pene.

Però in duello di mano non ponno venire. Chi vuole mostrarsi migliore faccialo in guerra publica. Hosp(ico) Bella cosa per non fomentare fattioni a ruina della patria e schifar le guerre civili, onde nasce il Tiranno come fu in Roma et Athene narra hora si prego dell'arteficÿ loro.

Devi haver intero come comune a tutti la militare, l'agricoltura, la naturale, ch'ognuno è obbligato a saperle, quelle sono le più nobili tra loro.

Ma chi più arti sa più nobile è, e nell'esercitarla quell'è posto che più è alto. L'arti faticose son di più laude, come il ferraro, et il fabricatore, e no si schifa nullo a pigliarle tanto più che nella natività loro si vede l'inclinatione

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