Pagina:Le Rime di Cino da Pistoia.djvu/155: differenze tra le versioni

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<section begin="1" /><poem>{{spazi|5}}Vedove e orfan son molto sicuri
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{{R|10}}Per lo giurar che fanno i cavalieri;
Vedove e orfan son molto sicuri
Per lo giurar che fanno i cavalieri;
Ma l’uscio suo serrar ognun procuri,
Ma l’uscio suo serrar ognun procuri,
Benché gli ultimi giurano a’ primieri
{{spazi|5}}Benché gli ultimi giurano a’ primieri
Di non toccar l’altrui e viver puri:
Di non toccar l’altrui e viver puri:
Guai chi si fida in antichi guerrieri!
Guai chi si fida in antichi guerrieri!</poem><section end="1" />


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{{Centrato|V}}
{{Centrato|V}}

Il calzolai’ fa il suo figliuol barbiere,
<section begin="2" /><poem>{{spazi|5}}Il calzolai’ fa il suo figliuol barbiere,
Così il barbier fa il figliuol calzolaio;
Così il barbier fa il figliuol calzolaio;
E il mercatante fa il figliuol notaio,
E il mercatante fa il figliuol notaio,
Così il notaio fa il figliuol drappiere.
Così il notaio fa il figliuol drappiere.
Mal contento è ciascun del suo mestiere;
{{R|5}}{{spazi|5}}Mal contento è ciascun del suo mestiere;
Ciascun guadagnar pargli col cucchiaio,
Ciascun guadagnar pargli col cucchiaio,
L’altro gli par che faccia con lo staio:
L’altro gli par che faccia con lo staio:
Non ha l’uom sempre tutto quel che chere.
Non ha l’uom sempre tutto quel che chere.
Null’uomo al mondo si può contentare:
{{spazi|5}}Null’uomo al mondo si può contentare:
Chi star può fermo nel luogo fallace,
{{R|10}}Chi star può fermo nel luogo fallace,
O ver sicuro in tempestoso mare?
O ver sicuro in tempestoso mare?
Assai fa l’uomo, se ben porta in pace
{{spazi|5}}Assai fa l’uomo, se ben porta in pace
L’avversità che gli convien passare
L’avversità che gli convien passare
Mentre che sta in quest’ardente fornace.</poem>
Mentre che sta in quest’ardente fornace.</poem><section end="2" />

<small>(Gli antecedenti sonetti son ricavati da Poeti antichi raccolti da
Codici mss. della Biblioteca Vaticana e Barberina da mons. Allacci,
<section begin="commento" /><small>(Gli antecedenti sonetti son ricavati da ''Poeti antichi'' raccolti da Codici mss. della Biblioteca Vaticana e Barberina da mons. Allacci, Napoli, Sebastiano d’Alecci, 1661; e confrontati ad altri testi.)</small><section end="commento" />

Napoli, Sebastiano d’Alecci, 1661; e confrontati ad altri testi.)</small>

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{{Centrato|VI}}
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Un modo c’è a viver fra la gente.
<section begin="3" /><poem>{{spazi|5}}Un modo c’è a viver fra la gente.
Ed in ogni altro tu ti perdi i passi:
Ed in ogni altro tu ti perdi i passi:
Cessa da’ magri, ed accostati a’ grassi;
Cessa da’ magri, ed accostati a’ grassi;
Odi ed ascolta, e di tutto consente;
Odi ed ascolta, e di tutto consente;
Fa’ bocca a riso, e giuoca del piacente;
{{R|5}}{{spazi|5}}Fa’ bocca a riso, e giuoca del piacente;
Non li riprender, se gittasser sassi:
Non li riprender, se gittasser sassi:
E se d’usare il ver ti dilettassi,
E se d’usare il ver ti dilettassi,
Senza comiato partiti al presente.
Senza comiato partiti al presente.</poem><section end="3" />
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<small>Rime di Cino da Pistoia e d’altri del scq, XIV</small> {{A destra|10}}
<small>Rime di Cino da Pistoia e d’altri del scq, XIV</small> {{A destra|10}}
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