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Versione delle 17:30, 15 ago 2016

quanti — 211 — tninull, e rimasi calmo. Ma il battito si faceva sempre più forte; - sempre più forte, lo credeva che il cuore fosse per ¡scoppiarne. Èd ecco che un nuovo affanno mi colse, mi avvinse in. tutta é “ • la persona: - il rumore poteva essere sentilo da un qualche vicino! — Eh, via; l’ora del vecchio era giunta, - era scoccala! Emisi un grand’ urlo, aprii bruscamente la lanterna e mi slanciai furi¬ bondo nella camera.1 E’ diede un solo grido, - un solo. E in un attimo lo precipitai a terra, e gli rovesciai sopra tutto il peso formidabile del letto. E allora sorrisi soddisfatto, sorrisi di trionfo, veg- gendo il compito mio assicurato. Tuttavia, per al¬ cuni minuti ancora, il cuor battè con suono indi¬ stinto: ma non me'n curai più che tanto; non si poteva ornai più sentire attraverso il muro. E dopo molto cessò II vecchio era morto. Rialzai il letto, e ne esaminai il corpo. Si; egli era proprio rigido, - rigido, - cadavere. Gli posi la mano sul cuore e ve la tenni per alcuni minuti. Nessuna pulsazione, nessuna ; - proprio cadavere. Oh, finalmente'il sua occhio, l’occhio di avoltojo non mi tormentava più ! Or bene, se voi persistete a tenermi tuttavia per pazzo, io son certo che la vostra credenza sva¬ nirà quando conoscerete tutte le sagaci precauzioni da me prese per nasconderé il cadavere. Man mano che la notte avanzava, io era con tutta I’ a- nitna e nel più perfetto silenzio intento al mio la¬ voro. Tagliai la testa, tagliai le braccia , tagliai le gambe. E dappoi, strappate tre tavole dall’ assito della stanza, il tutto deposi tra ben commesse assicelle; quindi riposi queste con tale precisione, con tale