UE - 29 ottobre 2004, Discorso del Sindaco di Roma in occasione della cerimonia di firma della Costituzione europea: differenze tra le versioni
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Roma, pensammo subito alla stessa Sala di allora, la Sala degli Orazi e Curiazi. E' un simbolo e un
auspicio. E' un grande onore per l'Italia. E' un grande onore per Roma, che in una giornata come
questa è orgogliosa di sentirsi la casa dell'Europa. L'Europa è le sue città. La storia europea, come scrisse Fernand Braudel, è la storia delle "città - mondo", culla di civiltà e di saperi, del pensiero e delle opere dell'uomo. Oggi le nostre città sono aperte, comunicano, fanno parte di una rete fitta di scambi, di programmi di cooperazione e di conoscenza. Nelle città crescono i nuovi cittadini europei. Ognuno di loro non vuole più essere guidato. Vuole avere informazioni, vuole partecipare, essere più responsabile del proprio destino.
In primo luogo ai giovani. E' nella cultura, nelle scuole, nelle università che si fa l'Europa. E' qui che dovremo riuscire. La chiave è nella formazione, nella ricerca, in progetti che mentre preparano alla vita lavorativa consentono di imparare lingue e storia di altri paesi, di unire le differenze. Oggi un qualsiasi ragazzo che viaggiasse con il programma Erasmus non incontrerebbe più frontiere, e avrebbe chiara la percezione di quanto gli europei siano vicini, di come siano simili i 1oro interessi, le loro speranze, le loro insicurezze.
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