Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/211: differenze tra le versioni

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Evvi un opaco andito lungo, che dall’''opéra comique'' riesce a un vicolo angusto, calcato da que’ pochi che modestissimi aspettano un ''fiacre''<ref>Carrozze che si noleggiano a ora; sdruscite; strascinate da cavalli con orecchie sempre dimesse.</ref>, o che più volentieri tornano a casa in santa pace co’ loro piedi. A capo dell’andito attiguo al teatro vidi una candeluccia il cui raggio a mezzo l’andito si smarrisce tra l’ombre — ma vi sta per adornamento — - a imitazione delle stelle di{{Pt| mi-|}}
Evvi un opaco andito lungo, che dall’''opéra comique'' riesce a un vicolo angusto, calcato da que’ pochi che modestissimi aspettano un ''fiacre''<ref>Carrozze che si noleggiano a ora; sdruscite; strascinate da cavalli con orecchie sempre dimesse.</ref>, o che più volentieri tornano a casa in santa pace co’ loro piedi. A capo dell’andito attiguo al teatro vidi una candeluccia il cui raggio a mezzo l’andito si smarrisce tra l’ombre — ma vi sta per adornamento — - a imitazione delle stelle di{{Pt| mi-|}}


<ref follow="p210">cattedra col testo: «Disse il re Ezechìa al Profeta: Ho mostrati allo straniero i miei vasi d’oro, e le mie concubine; nè ho lasciato chiuso tesoro veruno della mia casa. Disse il Profeta: Tu hai operato da stolto.« Isaia {{Sc|xxxix}}. — Vedi lettere di Sterne.</ref>
<ref follow="p210">cattedra col testo: «Disse il re Ezechìa al Profeta: Ho mostrati allo straniero i miei vasi d’oro, e le mie concubine; nè ho lasciato chiuso tesoro veruno della mia casa. Disse il Profeta: Tu hai operato da stolto.« {{Tc|Isaia (Diodati 1821)|Isaia}} [[Isaia (Diodati 1821)/capitolo 39|{{Sc|xxxix}}]]. — Vedi lettere di Sterne.</ref>