Misure generali del tempo e del luogo nell'itinerario infernale di Dante: differenze tra le versioni

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::Sotto Sibilla Caino e le spine (la luna).
 
Per le quali parole vuol Dante significare che il Sole s'appressava all'orizzonte orientale, poscia che la Luna, che gli era opposita, s'appressava all'orizzonte occidentale, anzi già lo toccava; di che più precisamente determina questo essere il Sole ''presso'' (cioè ''sopra'') all'orizzonte orientale di contrapposto all'essere già la Luna sull'orizzonte occidentale, soggiungendo che veramente la perfetta opposizione fu ieri notte, oggi dunque l'opposizione è la prossima alla perfetta; ma non è oggi, come fu ieri, per diametro opposta la Luna al Sole. [[Autore:{{AutoreCitato|Publio Virgilio Marone|Virgilio]] }}seguita a dire:
 
::E già ier notte fu la luna tonda,
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Vedete dunque che le due mattine infernali del Giannotti tornano ad una, e che a questo punto abbiamo del viaggio infernale dalle 7 pomeridiane del Venerdì santo fino alla mezza notte, ore cinque, e dalla mezza notte in fino a quest'ora ore 6 ½ antemeridiane, ore in tutto 5 + 6 ½ = 11 ½.
 
Or seguitando il Giannotti a pag. 26 della stampa fiorentina, e a pag. 16 del ristretto nella stampa milanese « adunque trovasi Dante il Sabato mattina poco innanzi il nascimento del Sole (correggi ''tre ore innanzi al nascimento del Sole'') all'entrare nella quinta bolgia; e, seguitando il cammino, arriva alla decima bolgia, nella quale innanzi che entri è ammonito da [[Autore:{{AutoreCitato|Publio Virgilio Marone|Virgilio]] }}che non perda tempo per essere già passato il mezzodì, ed avervi molte altre cose da vedere; le parole di Virgilio son queste:
 
::''E già la luna è sotto i nostri piedi,''