Pagina:Fior di Sardegna (Racconti).djvu/124: differenze tra le versioni
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va? Suonò la mezz’ora. Lara si alzò, ma provava tale un brivido, che dovette appoggiarsi ad una sedia per non cadere. |
va? Suonò la mezz’ora. Lara si alzò, ma provava tale un brivido, che dovette appoggiarsi ad una sedia per non cadere. |
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Il più profondo silenzio regnava nella casa. Lara ascoltò attentamente, e i suoi occhi, già abbastanza grandi ed oscuri, si fecero enormi, opachi, quasi velati da quel silenzio immenso, da quell’oscurità ch’era la sua |
Il più profondo silenzio regnava nella casa. Lara ascoltò attentamente, e i suoi occhi, già abbastanza grandi ed oscuri, si fecero enormi, opachi, quasi velati da quel silenzio immenso, da quell’oscurità ch’era la sua vita, l’ora della sua gioia; poi si gettò uno scialletto bianco sulle spalle e riaprì senza far rumore tutte le porte che Peppa, a sua raccomandazione, aveva rinchiuso con più cura delle altre notti. |
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Ma se Lara temeva gli scherzi di cattivo gusto |
Ma se Lara temeva gli scherzi di cattivo gusto dei ladri, perchè riapriva le porte? Aveva forse sentito qualche rumore in giardino e coraggiosa, da brava sarda, usciva per assicurarsi che di ladri non ce n’erano punto — Infatti uscì in giardino, ma anche lfc regnava il siici zio profondu delle notti d’autunno. La campagna bruì! |
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dormiva sotto le onde di luce argentea del pleniluni’ non una nuvola sul cielo di un azzurro limpido, lattestillante brina. Attraverso la solitudine della vallata r sonava il mùrmurc del torrente gonfio dalle ultime pioj gie che si precipitava fra le rupi delle montagne lontan Xient’altro! Non un profumo, non un fruscio. Le r; me secche si disegnavano quasi scheletri rossastri, esiJ desolati fra l’atmosfera azzurra, nò il raggio della lun proiettava alcun arabesco di foglie o di fiori sul terr no spazzato dal vento della notte prima; solo la sai bia del viale, che scricchiolava sotto i piedini di Lan mandava un tenue riflesso sulle orme lanciate da le Cosi la fanciulla arrivò in fondo al giardino, si fermò i cancello e ascoltò. Nulla! Se non venisse, se non veni! |
dormiva sotto le onde di luce argentea del pleniluni’ non una nuvola sul cielo di un azzurro limpido, lattestillante brina. Attraverso la solitudine della vallata r sonava il mùrmurc del torrente gonfio dalle ultime pioj gie che si precipitava fra le rupi delle montagne lontan Xient’altro! Non un profumo, non un fruscio. Le r; me secche si disegnavano quasi scheletri rossastri, esiJ desolati fra l’atmosfera azzurra, nò il raggio della lun proiettava alcun arabesco di foglie o di fiori sul terr no spazzato dal vento della notte prima; solo la sai bia del viale, che scricchiolava sotto i piedini di Lan mandava un tenue riflesso sulle orme lanciate da le Cosi la fanciulla arrivò in fondo al giardino, si fermò i cancello e ascoltò. Nulla! Se non venisse, se non veni! |