Teatro Historico di Velletri/Persone Insigni della Fameglia Ottavia: differenze tra le versioni

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<div align=center><big>''Persone Insigni della Fameglia Ottavia.''</big><br/><small>''Cap. XII.''</small></div>
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Hò à sufficienza di sopra provata la descendenza della nobilissima, et Imperial Fameglia Ottavia da Velletri, perciò in questo luogo non intendo di registrare, che quelle persone, quali originate da Prosapia cosi degna hanno apportato splendore al Mondo
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Gn. Ottavio Figlio del primo Marco, che contendè con Tiberio Gracco; fù nel <small>DCLXI.</small> Questore di Provincia con Lucio Domitio, Proquestore con l'stesso; Tribuno della Plebe con Aulo Sempronio; Pretore di Provincia con Marco Minutio, e finalmente fù Console nel <small>DCLXXVII.</small> con Caio Scribonio. Questo Ottavio fù Nipote d'un Caio, ma non hò potuto trovare, che gradi egli habbia havuto, cosi registra il Grellio<ref>Joachim Grellius, autore di una ''Chronologia in Titi Livii Historiam'' pubblicata nel 1588, a cui fa riferimento il Teoli.</ref> per parer di Verrio Flacco, ''Verrius Flaccus Consules edit Cn. Octavium M. Fil. C.Nep. et C.Scribonium Curionem''; l'istesso dicono altri Autori ancora. Di questo disse Cicerone ''Illum mallem levares, quo optimum, atquè humanissimum virum Cn. Octavium Marci Filium familiarem meum confici vidi''.
 
Lucio Ottavio Fratello di Gneo Ottavio Console ucciso da Cinna, questo nel <small>DCLXII.</small> fù Questore di Provincia con C. Calpurnio; Tribuno della Plebe con Marco Minutio; e doppo Questore di nuovo con l'istesso Calpurnio. Lucio Ottavio Figlio di Gneo, Nipote di Gneo, cognominato Balbo, Cicerone dice, che fosse Senatore, e perito nelle Leggi, fù nel <small>DCLXVII.</small> Questore di Provincia con Marco Canuleio, Proquestore con Marco Ottavio, Tribuno della Plebe con Marco Giunio; Edile della Plebe con Marco Cestio; e finalmente fù Console nel <small>DCLXXVII.</small> con C.Aurelio Cotta. Questo fù Nipote di quello Gneo, che fù Console con Tito Annio.<br/>Un'altro Lucio Ottavio cognominato Ligure (credo sia Figlio di quel Marco, detto ancor'egli Ligure) fù Tribuno della Plebe con Marco Ottavio nel <small>DCLXXII.</small> fù Pretore Urbano con Lucio Furio. Di questo penso che fosse Figlio quel Lucio Ottavio, di cui {{AutoreCitato|Fulvio Orsini|Fulvio Orsino}} registra la seguente Memoria:
{{Centrato|<small>C. RVSTIVS C.V. FLAVVS ITER<br/>L. OCTAVIVS L.F. VITVLVS<br/>IIIIVIR. D.S.S.<br/>VIAM INTEGENDAM<br/>CVRAVER</small>}}<br/>Un'Altro Marco Ottavio io trovo in Dione, che seguitando le parti di Pompeo, si portò valorosamente contro Cornelio Dolobella; perchè essendo Ottavio Prefetto della Squadra assieme con Lucio Scribonio, lo disfece nella Dalmatia, ''Marcus Octavius, et Lucius Scribonius Libo P. Cornelium Dolobellam Cæsaris Administratorem, in qua tunc fortè erat, profligaverunt Classe Pompei usi''; et il Sabellico lo conferma, dicendo, ''Circa Illiricum ab Octavio Dolobella Navali Prœlio superatus in hostium potestatem venit''. Finita poi la guerra di Farsaglia, s'uni con Catone; ne più hò trovato di lui. Trovo un'altro Gneo Ottavio, che nell'Ann. <small>DCXCVI.</small> fù Questore con Caio Salustio; questo fù figliuolo di Lucio Ottavio; non sò però se del Balbo, ò del Ligure, che furono nelli medesimi tempi.
 
Caio Ottavio cognominato Rufo, Padre di Ottaviano Imperatore, fù nel <small>DCXCII.</small> Questore con Caio Toranio; Tribuno de' Soldati; Edile della Plebe; Giudice delle Questioni, Pretore e Proconsole della Macedonia, fù Persona di gran bontà, e valore; e per non discrivere à lungo la vita, e l'heroiche attioni di lui, recitarò solamente le parole di Tranquillo, che dice, ''Amplis enim innutritus opibus, honores ed adeptus est facilè, et egregiè administravit. Et Prætura Macedoniam sortitus fugitivos, residuam Spartati, et Catelinæ manum, Thurinum agrum tenentes, in itinere delevit, negotio sibi in Senatu extra ordinem dato. Provinciæ præfuit non minore iustitia, quàm fortitudine. Namquè Bellis, ac Thracibus magno prœlio fusis, ita socios tractavit, ut Epistolæ M.T. Cic. extent, quibus Quintum Fratrem eodem tempore, parum secunda fama, Proconsolatum Asiæ administrantem, hortatur, et monet imitetur in promerendis sociis vicinum suum Octavium''<ref>allevato infatti nell'agiatezza, ottenne facilmente le cariche pubbliche e le svolse abilmente. Dopo la pretura, ebbe in sorte la Macedonia e mentre vi si recava, sconfisse, grazie ad un incarico speciale affidatogli dal Senato, quello che restava delle bande di Spartaco e di Catilina che spadroneggiavano nel territorio di Turi. Governò la provincia non meno con giustizia che con coraggio: sconfisse infatti in battaglia Bessi e Traci e tratto con benevolenza gli alleati tanto che, Marco Tullio Cicerone in una sua lettera al fratello Quinto, a quel tempo proconsole con scarso successo in Asia, raccomanda di seguire l'esempio del suo vicino Ottavio per essere benvoluto dagli alleati.</ref>.
 
Morì Caio Ottavio in Nola, ritornando dalla Macedonia di morte repentina mentre doveva ricevere il Consolato, cosi dice Svetonio. Quanta fosse la virtù, et il merito di questuo huomo, lo spiegò Velleio con le seguenti parole degne veramente d'esser registrate da qualunque Autore, non che stampate da' suoi Cittadini; ''Fuit Caius Octavius, et non Patritia, ita admodum speciosa Equestri genitus Familia, gravis, sanctus, innocens, dives. Hic Prætor inter nobilissimos Viros creatus primo loco, cum ei dignatio Iulia genitam Actiam conciliasse uxorem, ex eo honore sortitus est Macedonim, appellatusq. in ea Imperator, decedens ad petitionem Consulatus obiit''. Fù di più Senatore, come s'è detto di sopra, per parere di Sesto Aurelio Vittore<ref>Politico ed autore di opere storiche, vissuto tra il 320 ed il 389, scrisse nel 361 il trattato storico ''De Caesaribus'', a cui probabilmente si riferisce il Teoli.</ref>; e dal Figlio Augusto li fù doppo morte alzato un'Arco molto sontuoso, dice Plinio. Tutte le sopra accennate honorevolezze, e cariche ritenute, vengono espresse nella seguente Memoria registrata da Giano Grutero<ref>Jan Gruter (1560 - 1627), filologo e antiquario olandese, autore dell'opera ''Inscriptiones antiquae totius orbis Romani'' pubblicata nel 1603 in due volumi.</ref> nelle sue Descrittioni Auguste
{{Centrato|<small>C. OCTAVIVS C. F. C. N. C. PR.<br/>PATER AUGUSTI<br/>TR. MIL. BISQ. ÆD . PL. CUM<br/>C. TORANIO IVDEX QÆSTIONVM<br/>PR. PRO. COS. IMPERATOR APPELLATUS<br/>EX PROVINCIA MACEDONIA</small>}}
Hebbe Ottavio un Fratello chiamato Lucio Filippo, à cui (oltre alla Madre) lasciò in cura Ottaviano, dice Dione: hebbe due Mogli, una chiamata Ancaria, e di questa nacque Ottavia maggiore, che fù Moglie prima Marcello, e poi di Marco Antonio.